Milano, 5 marzo 2013 - Si trovano ancora in un limbo i 406 lombardi vincitori del concorso per presidi. Ma in attesa della decisione del Consiglio di Stato in merito all’annullamento della prova da parte del Tar per le ‘’buste trasparenti’’, gli ‘’idonei’’ incassano l’appoggio del direttore dell’ufficio scolastico regionale, Francesco De Sanctis, che ha escluso la possibilita’ che per superare l’impasse si possa fare un nuovo concorso o attingere al bacino delle mobilita’ interregionali. ‘’Piuttosto preferisco dare di nuovo delle reggenze’’.

‘’Prendo posizione - ha detto oggi De Sanctis - e dico che fino a prova contraria quei posti sono di chi ha superato la selezione e quindi della regione in cui si e’ svolta la prova. La mobilita’ interregionale la escludo in maniera assoluta e trova il mio parere negativo’’. Piuttosto, ha spiegato, ‘’preferisco dare di nuovo delle reggenze’’. Questo nonostante proprio i posti vacanti e il sistema delle reggenze (per cui un preside si ritrova a dover dirigere piu’ scuole contemporaneamente) abbia creato una ‘’situazione insostenibile che mette a rischio la qualita’ dell’istruzione’’. De Sanctis ha confermato pero’ ‘’massimo rispetto nella magistratura’’ e allo stesso tempo si e’ detto sicuro che il concorso ‘’si sia svolto con la massima regolarita’’’.

Nel farttempo, pero’ anche l’udienza del 22 marzo (l’esame risale allo scorso luglio) rischia di saltare perche’ il perito individuato dal Consiglio di Stato per verificare le buste motivo del contendere ha chiesto una proroga dei tempi. L’appuntamento e’ quindi per l’8 marzo, quando i giudici decideranno sulla proroga.
‘’Mi auguro che decida nel piu’ breve tempo possibile - e’ stato l’auspicio del provveditore - e non appena si pronuncera’, dato che non e’ pensabile ne’ dimostrabile alcun dolo perche’ e’ stato fatto tutto con la massima serieta’, provvederei immediatamente alla nomina dei vincitori’’.