Milano, 27 febbraio 2013 - Timidi possibili segnali di ripresa del dialogo tra i sindacati dell’ospedale San Raffaele di Milano e l’azienda. L’Rsu, dopo l’assemblea generale dei lavoratori di questa mattina, ha organizzato un presidio presso la direzione del personale, dove è stata ricevuta da Antonio Minardi, direttore del personale, che si è impegnato a verificare la possibilità di riaprire la trattativa sul protocollo delle relazioni sindacali. A spiegarlo è Margherita Napoletano, delegata Usb dell’Rsu dell’ospedale San Raffaele.

‘’Abbiamo inoltre denunciato - continua - il comportamento dell’Ufficio infermieristico, che sta compiendo atti di intimidazione, trasferimenti e organizzando le unita’ operative senza consultare i sindacati. Da qui in avanti ci opporremo a chi compie atti anti-sindacali’’. Durante l’assemblea l’Rsu ha ribadito la necessita’ di ‘’continuare a resistere, con il presidio permanente, la cassa di resistenza, le azioni legali e la mobilitazione’’, e spiegato perche’ e’ stata respinta la proposta del prefetto di Milano di tornare al referendum. ‘’Non erano state offerte sufficienti le garanzie sul mantenimento dei posti di lavoro - hanno spiegato i coordinatori dell’Rsu - i sacrifici non erano temporanei e non c’era una progressivita’ dei sacrifici, nemmeno all’interno del comparto’’.

I lavoratori e i sindacati del San Raffaele hanno deciso di chiedere l’apertura di un tavolo di trattativa, con Regione, Provincia e Comune come garanti. Anche se, ‘’se dovessimo giudicare la Lega dagli ultimi anni di governo alla regione Lombardia, con l’assessore alla sanita’, i segnali non sono molto positivi - sottolinea Napoletano - Ma noi, insieme agli altri lavoratori e sindacati della sanita’ lombarda, vogliamo porci come interlocutori per cambiare rotta’’.