Milano, 24 gennaio 2013 - E' scontro vero, forte sui costi della campagna elettorale tra Umberto Ambrosoli (centrosinistra), Roberto Maroni (Lega Nord) e Gabriele Albertini (Movimento Civico). Il candidato del centrosinistra indica un pezzo de IL GIORNO - firmato Gianbattista Anastasio e uscito il 4 gennaio scorso - che indicava in 1 milione e 500 mila euro i costi per la campagna per la corsa a Governatore: "La Lega non ha mai smentito le stime di 1,5 milioni pubblicate dal quotidiano Il Giorno il 4 gennaio né quella riferita al programma radiofonico “La Zanzara” da Albertini, di 1 milione di euro, il 5 gennaio. Prendiamo atto che decide di farlo oggi”. Umberto Ambrosoli ha poi dichiarato: “Aspetto che Maroni pubblichi la rendicontazione delle spese su Internet come faccio io. E che abbia il buon gusto di non fare distinzioni tra le spese “da segretario federale” e quelle da candidato, date le evidenti finalità locali della campagna pubblicitaria, pagata con denari pubblici - almeno questo non lo ha smentito.

Pronta la replica della Lega per voce di Stefano Candiani, Coordinatore della campagna elettorale di Roberto Maroni alle regionali in Lombardia: “La campagna elettorale complessiva di Maroni costa meno di un terzo di quanto afferma Ambrosoli. Informiamo l’avvocato Ambrosoli che il budget complessivo totale ammonta a meno di un terzo di quello che afferma e sarà debitamente certificato, per ogni centesimo di spesa, come previsto dalla legge. Ambrosoli è un bugiardo e utilizza la falsità come strumento di campagna elettorale non avendo evidentemente argomenti da contrapporre alle nostre proposte”.

Il Movimento Lombardia Civica, formazione ‘montiana’ che sostiene la candidatura di Gabriele Albertini alle presidenza della Regione, invece prevede di spendere complessivamente circa 500mila per la propria campagna elettorale, anche se l’obiettivo è un’ulteriore revisione al ribasso dei costi. Lo ha scritto in una nota il presidente del Movimento, Carlo Maria Lomartire: “Il Movimento Lombardia Civica nasce dalla libera aggregazione di cittadini, di forze della società civile oltre che movimenti e in quanto tale non ha, a differenza delle altre candidature, la forza dei partiti, in particolare economica, derivante dai finanziamenti pubblici ed in più ha come obiettivo il rispetto delle tante famiglie lombarde che vivono sulla loro pelle l`attuale, difficile congiuntura economica”. Si tratta, ha aggiunto, di una campagna “autenticamente low cost e interamente finanziata dal fund raising” che ad oggi è costata 10.000 euro così ripartiti: stampa dei moduli, stampa delle liste, noleggio e trasporto dei gazebo, materiale legato alla raccolta firme. Sono previsti inoltre 52.000 euro per il Web: allestimento e gestione del sito Internet e dei social network. Per quanto concerne le spese gestionali, i rimborsi spese e il personale è prevista una spesa di 40.000 euro. Circa 400.000 euro sono preventivati per eventi sul territorio, ufficio stampa, mini convegni, cartellonistica tradizionale, pubblicità varia e noleggi sala.