Milano, 12 gennaio 2013 - "Caro Albertini che caduta di stile. Sei un politico di professione ancora piu’ di me: hai la poltrona al Parlamento europeo,corri per altre 2 poltrone”. Così il presidente della Regione, ROberto Formigoni, ha commentato le dichiarazioni di ieri di Albertini sull posizione del governatore in vista delle regionali. E ancora: "Leggo i giornali e chiarisco: il Pdl mi ha ufficialmente chiesto di candidarmi al Senato. Sono io che non ho ancora deciso, lo diro’ nei prossimi giorni’’.

 

 

FORMIGONI SCARICA ALBERTINI -  Gabriele Albertini non era piu', nei fatti, il 'suo' candidato alla successione. Ma Roberto Formigoni ha aspettato a dirlo solo venerdì, cinque giorni dopo che il Pdl, il suo partito, ha rinnovato l'alleanza con la Lega e ventiquattro ore dopo che l'ex sindaco di Milano ha ricevuto l'investitura di Mario Monti con cui sfidera' i suoi vecchi compagni di strada.
 

Il presidente uscente della Regione Lombardia ha scelto, quindi, di ''continuare a lavorare all'interno
del Popolo della Liberta', per proseguire il buon governo'' lombardo
. Poi, ha cercato di spiegare che è stato Albertini a trasformare ''una forte candidatura civica in una iperpolitica'' che non poteva piu' essere condivisa e che, dopo il patto di Arcore, era ormai destinata ''a perdere''. Scaricando Albertini, Formigoni ha dovuto smontare pezzo per pezzo la sua strategia iniziata quando, a ottobre, la Lega ha deciso di porre fine alla sua Giunta all'indomani dell'arresto di Domenico Zambetti, l'assessore alla Casa accusato di voto di scambio con la 'ndrangheta.

Aveva definito Albertini il candidato ''ideale'' alla sua successione, ''l'unico'' in grado di far vincere il centrodestra, innescando un acceso duello con la Lega. Ma il partito, Berlusconi in particolare, non lo ha seguito. Ma su queste vecchie dichiarazioni ''nessuna retromarcia'', piuttosto ha dato del ''professor giravolta'' al premier Monti, con cui adesso sta Albertini.