Milano, 10 gennaio 2013 - La Cassazione ha annullato per un vizio di forma il deposito delle motivazioni della sentenza del processo milanese 'Infinito' sulle cosche della 'ndrangheta con cui sono state condannate 110 persone. Il deposito delle motivazioni avvenne in due tempi. Ora sarà la Corte d'appello a dover valutare gli effetti sul processo di secondo grado.

Gli imputati che almeno per il momento restano in carcere ma i termini di custodia cautelare scadranno al massimo nel mese di aprile prossimo.

In 905 pagine il gup di Milano Roberto Arnaldi aveva ricostruito vita e opere delle 15 "locali" di 'ndrangheta sparse tra il capoluogo lombardo e l'hinterland fino a Pavia e Como. Scaturito dalla maxi operazione della Dda milanese che nel luglio 2010 portò a oltre 170 arresti nella sola Lombardia, il maxi-processo con rito abbreviato si è concluso il 19 novembre 2011 con 110 condanne per oltre mille anni di carcere. La sentenza del procedimento ha confermato l'esistenza di una struttura verticistica