Milano, 4 gennaio 2012 - Cascina Linterno è diroccata. Ha le finestre sgangherate e tetti sfondati dall’umidità. Eppure è un monumento nazionale: secondo una tradizione storico-letteraria sarebbe stata dimora estiva di Francesco Petrarca durante il suo soggiorno milanese tra il 1353 e il 1361. In dote ha anche 1.500.000 euro per essere rimessa a nuovo, ma al momento la sua cera non è delle migliori, sebbene qualcosa si sia mosso. Dall’estate sei esperti del dipartimento di scienza e tecnologia dell’ambiente costruito del Politecnico di Milano stanno diagnosticando i malanni della Linterno per stabilire un progetto di restauro che presenteranno nella primavera 2013 al Comune di Milano, proprietario dell’immobile in via fratelli Zoia 194 dal 2010. Secondo il team, coordinato dalla professoressa Lionella Scazzosi, la «situazione non è gravissima. I soldi a disposizione non sono sufficienti per un intervento complessivo, perciò ci muoveremo step by step.

La Linterno sarà il modello per il restauro delle altre 60 cascine di proprietà del Comune». Lo scorso 22 settembre sono stati resi agibili 87 metri quadri nel nucleo antico, fronte strada, quello in cui sarebbe vissuto Petrarca. Sono tornati all’associazione «Amici di Cascina Linterno», fondata nel ’94. Il presidente Gianni Bianchi è fiducioso: «Nel 2014 il monumento dovrebbe essere riaperto totalmente».
 

Al capezzale erò le polemiche non si sono spente. Massimo De Rigo e Marco Righini, dell’associazione Csa, contestano al Politecnico «l’abbandono della Linterno. Le finestre sono aperte, i tetti rischiano di non reggere una nevicata. Questo vuol dire mettere in sicurezza?». Temono che la Linterno possa crollare. A quel punto, secondo loro, verrebbero meno i vincoli che la preservano, sia il monumentale sia il paesistico. Insieme al presidente di Italia Nostra Lombardia Luigi Santambrogio, il 29 novembre il Csa ha scritto alla Soprintendenza dei beni culturali per chiedere un intervento urgente. Sei giorni prima aveva presentato a Palazzo Marino il volume «Milano Expo 2015 per Petrarca», con cui sostiene l’elezione del poeta a testimonial dell’evento e propone di aprire nella corte un centro studi petrarchesco.

Il soggiorno dell’aretino è il capitolo più controverso della storia della cascina e non è documentato da prove storiche inconfutabili. Gli «Amici di Cascina Linterno» e il Politecnico sostengono un restauro con o senza Petrarca. Posizione condivisa dal consiglio di zona 7. Elena Tagliaferri (Idv) racconta che «Petrarca è stato un escamotage, basato su fondamenti ipotetici, per salvare la Linterno da bulimia edificatoria». Ora ci sono un milione di euro dal pii Calchi-Taeggi (versati nel 2008), di cui è titolare il presidente della Triennale Claudio De Albertis, e 500.000 euro, parte del contributo complessivo assegnato da Cariplo nell’ambito del progetto del distretto agricolo e culturale milanese, per recuperare la cascina. È il punto che mette tutti d’accordo: l’inverno della Linterno deve finire. Petrarca direbbe: «Zefiro torna e’l bel tempo rimena».

di Luca Zorloni