di Nicola Palma

Milano, 29 dicembre 2012 - Di auto blu ne girano sempre meno. In tempi di spending review e di attacchi in serie alla casta dei politici super privilegiati, meglio il car sharing e le vetture a rotazione per assessori e dirigenti comunali. A seconda delle esigenze, senza corsie preferenziali né chauffeur personali. Partiamo dai numeri generali resi noti ieri dal Ministero della Funzione pubblica, aggiornati al 30 novembre 2012: la Lombardia resta saldamente in vetta alla graduatoria regionale per auto in dotazione agli enti pubblici con 7.878 mezzi (14,4% del totale nazionale), ma fa registrare un calo complessivo del 2%. Nel dettaglio, il numero delle auto classificate come «blu» (cioè veicoli in uso esclusivo o non esclusivo con e senza autista per gli eletti nonché veicoli a disposizione degli uffici con autista o anche senza se di cilindrata superiore a 1.600 cc) è sceso da 621 (dato del primo gennaio 2012) a 567, con una diminuzione dell’8,7%; in garage si contano anche meno auto «grigie» (veicoli a disposizione di uffici e servizi senza autista e vetture con e senza autista se di cilindrata inferiore a 1.600 cc), passate da 7.441 a 7.311 (-2,3%).

Veniamo al particolare. Rispetto al censimento precedente, datato 30 luglio 2012, il parco auto della Regione intesa come Palazzo Lombardia è rimasto invariato: 92 le vetture (comprese una decina di Bmw) a disposizione della Giunta Formigoni, di cui 47 blu (10 a uso esclusivo con autista); meno fortunati gli 80 consiglieri di via Filzi, che devono accontentarsi di 8 mezzi. Ecco la Provincia: in via Vivaio fanno base per ogni evenienza 80 veicoli, 15 delle quali con conducente. Infine, l’autorimessa di Palazzo Marino: in undici mesi, il numero complessivo si è ridotto solo di un’unità (da 127 a 126). In compenso, però, l’amministrazione Pisapia ha adottato la formula dell’auto condivisa: non ci sono più vetture assegnate a un assessore, ma vengono di volta in volta tirate fuori per le esigenze dell’ultima ora. Stop alla classica auto di rappresentanza, anche se gli stringenti criteri ministeriali inseriscono comunque le 47 auto «a disposizione di uffici/servizi con autista» nella categoria più bersagliata dall’uomo della strada. Poco male. Da piazza Scala fanno sapere che la gran parte del parco macchine è formata da Panda (60) e Punto (50 guidate da dipendenti comunali). E il sindaco? Va in giro con una Toyota Prius ad alimentazione ibrida. E la Mercedes che compare sul sito web della Pa? È solo una Smart elettrica data in comodato d’uso gratuito per cinque anni (scadrà nel novembre 2014). Fin qui, le auto a noleggio (115). E quelle di proprietà? Sono 10, acquistate con un appalto di servizi nel 2006, e vengono utilizzate da Servizi sociali e Protezione civile.

Anche gli altri Comuni capoluogo seguono l’esempio: si va da un massimo di 4 auto blu (Bergamo e Mantova) allo zero di Monza (su 45 veicoli); il primato del garage più fornito spetta a Brescia (solo 2 auto blu).

Non mancano i prof universitari. La Statale di Milano vanta 30 mezzi, seguita dall’ateneo di Pavia (19) e dal polo accademico dell’Insubria (13). Di vetture riservate se ne contano sulle dita di una mano in tutti i casi, comprese le 3 in dotazione a Politecnico e Bicocca. Numeri decisamente più elevati per le tre Asl con sede a Milano: tra l’azienda sanitaria per la città e le due per la Provincia (1 e 2), il conto fa 306 auto «grigie». Infine, le curiosità. Dalle 4 vetture assegnate alla Fondazione Teatro alla Scala (compresa la Bmw in leasing per il sovrintendente Stéphane Lissner) alle 5 (tutte di servizio) a disposizione dei ricercatori dell’Istituto zooprofilattico sperimentale della Lombardia e dell’Emilia. Unico comune denominatore? Il dominio pressoché assoluto della Fiat nei garage regionali.

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