Milano, 20 dicembre 2012 - Una valanga di richieste di risarcimento. Migliaia di pendolari lombardi in guerra con Trenord: basti dire che una settimana fa, subito dopo l’annuncio della class action da parte del Codacons, la mail dell’associazione è stata letteralmente invasa da almeno 1.500 adesioni. Adesioni che porteranno in breve tempo all’apertura di un’azione collettiva (oggi il deposito formale) per i disagi causati nei giorni scorsi dal crac del nuovo software di gestione del personale Trenord. Ieri, infatti, il Codacons ha stabilito la cifra che esigerà dall’azienda di trasporti per ogni singolo viaggiatore penalizzato dai disservizi a raffica: 3.650 a testa.

Così suddivisi: 2.000 euro per i danni non patrimoniali (biologici e/o morali e/o esistenziali), 500 «per le violazioni delle Condizioni generali di trasporto, della normativa aziendale e comunitaria», 500 «per ogni treno soppresso ovvero per ogni ritardo superiore ai 90 minuti», 500 «per le condizioni di viaggio, di attesa, di mancanza di assistenza e di mancanza di informazione subite dai medesimi dal giorno 9 dicembre 2012 e per tutta la settimana sino al 14 dicembre 2012» e 150 euro «per ogni ora di lavoro perduta a causa dei fatti descritti»; chiesta anche la restituzione del biglietto o dell’abbonamento.

Un vero salasso per Trenord, se il calcolo messo nero su bianco dai consumatori venisse accolto in sede giudiziaria: 3.650 euro per 1.500 pendolari (e il numero non potrà che salire) fanno quasi 5,5 milioni di euro. Per avere informazioni si può contattare la sede milanese del Codacons inviando una mail all’indirizzo codacons.milano@libero.it chiamando il numero unico 892.007. Non basta. Sì, perché altre associazioni sono pronte a seguire l’esempio. «Gli utenti devono essere rimborsati per i gravi disagi causati dall’azienda dei trasporti», fa sapere Codici, che aveva annunciato un’altra class action. Molte le segnalazioni arrivate, tanto che è stato deciso di aprire straordinariamente lo sportello di Seveso (via Trento e Trieste) sabato prossimo dalle 10 alle 12 «per venire incontro ai lavoratori che rientrano a casa solo in tarda serata».
 

Intanto, sta lentamente tornando alla normalità la circolazione sulle 40 tratte gestite da piazzale Cadorna: anche ieri sono stati contenuti al minimo ritardi e cancellazioni (il 97% dei convogli è partito), seppur con qualche criticità ancora da affrontare. Funzionano, per fortuna, i vecchi programmi informatici Veste (ramo Rfi) e Major (Fnm), che hanno sostituito in corsa Goal Rail, il sistema (costato 1,5 milioni di euro) implementato con esiti fallimentari da Trenord. I tecnici stanno lavorando per farlo rientrare al più presto in azione, anche se non ci sono tempi precisi: bisognerà comunque aspettare i primi mesi del 2013.
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