Milano, 3 dicembre 2012 - Studenti e docenti sulla circonvallazione bloccare parzialmente il traffico e corteo mattutino in Provincia. All’Itis Giorgi alunni, famiglie e personale scolastico vogliono una risposta: “La scuola è a rischio. I bagni sono chiusi e cadono calcinacci dai soffitti. La nuova sede a fianco non si sa quando sarà agibile”. Ma l’assessorato all’Istruzione rassicura: “I tecnici sono sul posto per monitorare la scuola e programmare eventuali interventi. L’edificio dovrebbe essere pronto entro giugno”.

 

Slogan, striscioni, una corsia di viale Liguria è stata occupata per qualche minuto. La protesta è scesa in strada all’Istituto tecnico industriale e al liceo delle scienze applicate Giorgi (diurno e serale). Davanti all’ingresso si è inoltre formato un presidio per protestare contro la situazione di degrado in corso da anni.

 

“Per la struttura è arrivata la diffida dell’Asl a settembre – rivela Sciame, uno dei genitori del Giorgi – perché non sarebbe a norma: ci sono servizi igienici che non funzionano, muri non in condizione idonea, i soffitti perdono calcinacci e sono coperti da reti di protezione”. Inoltre la palestra “è stata buttata giù due anni fa – continua Sciame – e gli studenti devono trasferirsi all’oratorio di Santa Rita per le lezioni di scienze motorie. Una spesa di 44mila euro l’anno per la Provincia, a carico dei contribuenti”.

 

Esiste un progetto per un nuovo edificio, che in effetti sorge a fianco della vecchia sede. “E’ terminata per l’86 per cento, mancherebbero le porte interne e le operazioni di imbiancatura e posa del pavimento. Ma l’impresa incaricata dei lavori nel frattempo è fallita. Sarebbe già pronta una nuova impresa, ma prima si deve risolvere il contenzioso con la vecchia. I ragazzi avrebbero dovuto entrare a settembre”. Gli incontri in Provincia delle scorse settimane non hanno convinto genitori e studenti. Durante gli open day alle future famiglie è stata promessa la nuova sede.

 

Come indicato dall’assessorato all’Istruzione ed Edilizia scolastica durante un incontro in commissione. Dove si erano recati sia i genitori e studenti del Giorgi che quelli dell’Oriani Mazzini, sede di corso di Porta Vigentina, che condivideranno la nuova struttura. Anche Annamaria Indinimeo, la preside, aspetta una risposta definitiva. “La scuola deve essere abbattuta – afferma – e capisco la scelta di non ristrutturarla, ma i ragazzi non possono stare un altro anno in questa situazione. Anche le uscite di sicurezza non sono a norma. Sono alte meno di un metro e me”.

 

Al mattino alcuni ragazzi del Giorgi sono andati in Provincia. L’assessore all’Istruzione ed Edilizia scolastica, Marina Lazzati, li ha ricevuti e spiegato la situazione. “La Provincia non si è fermata, il rallentamento dei lavori è dovuto al fallimento della ditta. Ma il concessionario è un consorzio, la Conscoop che ha già individuato una possibile nuova impresa con la quale stiamo per sottoscrivere il contratto, dopo le dovute verifiche”. Una questione di tempi tecnici. Entro fine dicembre la nuova impresa dovrebbe ricevere l’incarico e a inizio gennaio potrebbero cominciare i lavori.

 

“Poi aspettiamo il cronoprogramma ma entro giugno la nuova sede dovrebbe essere conclusa. Siamo a buon punto. Quanto alla vecchia struttura – continua l’assessore – i nostri tecnici sono già intervenuti e insieme al responsabile della scuola alla Sicurezza e al vicepreside hanno raccolto le segnalazioni. Sono previsti o già in atto interventi per la messa in sicurezza dei serramenti, la sistemazione dell’illuminazione dei laboratori e per la verifica dei servizi igienici. Domani interverremo di nuovo sui problemi alle fognature. Per la palestra, sono previsti due spazi separati con campi regolamentari per basket e pallavolo. Un passo alla volta e tutto sarà sistemato. Il Giorgi è una nostra priorità”.

di Luca Salvi