Milano, 21 novembre 2012 - Malviventi sono malviventi. Ma non mafiosi, come hanno millantato con la vittima della loro truffa. Alla quale, spacciandosi per affiliati delle cosche calabresi, hanno presentato un amico che si è finto un pericoloso boss. Sostenevano addirittura di poter organizzare un agguato in puro stile mafioso.

La messa in scena che ha permesso a due fratelli originari di Taranto di estorcere un totale di 20mila euro a un geometra italiano di 53 anni. Ma il trucco dei due è salto ed entrambi sono stati arrestati. Si tratta di Davide M., 46enne con precedenti per reati contro il patrimonio, e il fratello Antonio, 48enne con precedenti per estorsione. Come ricostruito dai carabinieri della Compagnia Porta Magenta, lo scorso anno i due malviventi si sono presentati per la prima volta al geometra dopo che il 53enne aveva deciso di chiudere i rapporti economici con un imprenditore italiano a causa di un affare andato male.

I due pugliesi, spacciandosi per soci dell'imprenditore e affiliati alla 'ndrangheta, hanno iniziato a pretendere il pagamento di un debito in realtà inesistente. Con grande abilità, però, i due fratelli erano riusciti a coltivare il rapporto con il geometra, fino a una vera e propria sottomissione psicologica. Tanto che dalle prime, piccole somme versate dal 53enne a titolo di amicizia, a partire dallo scorso luglio il piano dei due estorsori si è fatto sempre più intricato. Il geometra infatti aveva iniziato a ricevere teIefonate da un estorsore sconosciuto, che altro non era se non la voce camuffata dei due fratelli pugliesi.

I quali si sono prima proposti al 53enne come mediatori e poi come autentici "giustizieri", raccontando di aver accoltellato il fantomatico estorsore in un bar di Carugate. Per non sporgere denuncia, però, secondo il loro racconto, l'estorsore aveva chiesto 30mila euro, di cui il geometra non aveva esitato a versarne 13mila. La faccenda si è fatta ancor più complicata quando i due hanno proposto al geometra di eliminare il finto estorsore.

Per farlo, gli avevano presentato un amico qualsiasi che si spacciava per boss, sostenendo di disporre di un commando killer per far fuori il fastidioso estorsore. Il tutto dietro il pagamento dei soliti 30mila euro. Il geometra a quel punto si è spaventato. Venerdì scorso ha chiamato i carabinieri, che ieri in via Cavezzali si sono presentati a un appuntamento insieme al 53enne e hanno fatto scattare le manette proprio mentre la vittima consegnava ai due pregiudicati una busta contenente un acconto di 700 euro.