Milano. 10 novembre 2012 -  "La Lombardia spende tanto per le scuole ma oltre il 50% degli edifici scolastici lombardi necessita ancora d'interventi di manutenzione urgente, segno forse che non investiamo in modo efficace nella sicurezza dei nostri ragazzi. Sono infatti ancora troppe le emergenze irrisolte, poche le eccellenze e i passi avanti. Il 72,55% degli edifici sono stati costruiti prima del 1974 e il 73,63% ha dovuto subire interventi di manutenzione straordinaria negli ultimi 5 anni".

Sono questi alcuni dei dati emersi da Ecosistema Scuola 2012, il rapporto di Legambiente sulla qualità delle strutture e dei servizi della scuola dell'infanzia, primaria e secondaria di primo grado di 96 capoluoghi di provincia. E la Lombardia si ritrova con dati sotto la media nazionale per quanto riguarda le certificazioni degli edifici dove gli studenti passano la maggior parte del loro tempo.

"Solo il 47,91% delle scuole ha eseguito un collaudo statico e il 63,89% ha impianti elettrici a norma. Il 40% degli edifici scolastici lombardi però non è ancora in possesso del certificato di agibilità e solo il 10% delle scuole utilizza fonti di energia rinnovabile. Il rapporto di Legambiente, giunto alla XIII edizione, è stato presentato questa mattina a Torino e ha stilato una classifica delle migliori situazioni per gli edifici scolastici dei capoluoghi di provincia.

In Lombardia alla 12esima posizione nella classifica nazionale troviamo Sondrio, seguita da Lecco alla 15º e da Brescia alla 21esima posizione. Cremona si piazza al 22º posto, segue Varese 27esima, Lodi 28esima e Como alla 30° posizione. 35esimo posto per Bergamo inseguita da Mantova 41º e Milano 42º. Chiude Pavia alla 52º posizione.

Monza non è in classifica perché non ha fornito dati completi sulla situazione dei suoi edifici scolastici. Per Milano, Lecco e Lodi, si segnala il piazzamento nella top ten dei comuni che investono di più per la manutenzione ordinaria e straordinaria". "La buona notizia è che in Lombardia si spendono soldi per la manutenzione degli edifici scolastici - dichiara Luca Petitto, responsabile Scuola Legambiente Lombardia - ma è come il paradosso di Achille e la tartaruga e ogni anno rischiamo di essere punto e capo e ragionare solo per emergenze.

Meglio sarebbe investire davvero per innovare e rendere efficiente anche dal punto di vista energetico un bene che è davvero comune: la scuola pubblica italiana. In questo potrebbe aiutare anche la politica nazionale, attraverso deroghe mirate al patto di stabilità, per lasciare ai comuni le risorse necessarie alla messa in sicurezza delle scuole e all'estensione delle buone pratiche".

In Lombardia fa registrare buoni risultati il servizio di pedibus che permette ai ragazzi di andare a scuola a piedi accompagnati da adulti. Altre buone pratiche si registrano, per le amministrazioni della Lombardia, sul fronte della sicurezza nelle aree davanti alle scuole: di fronte all'88% degli edifici ci sono degli attraversamenti pedonali, nel 12,50% dei casi ci sono delle piste ciclabili nelle vicinanze e il 6,48% delle scuole si trova all'interno di parchi urbani. A Milano, da segnalare come positivo, c'è il progetto di "Car Free" inaugurato quest'anno, che limita il passaggio delle vetture davanti alla scuole nelle ore di ingresso dei ragazzi.

Un dato negativo si consuma invece nelle mense scolastiche: solo del 35,73% la media dei prodotti biologici utilizzati, mentre, se ben il 62,64% delle scuole utilizza piatti in plastica/carta, solo il 16,35% dispone di una cucina interna. Buono invece il dato sull'acqua di rubinetto distribuita nell'88% delle mense.