Milano, 24 ottobre 2012 -  Sono scesi dal tetto della villetta di piazza Ferravilla i tre militanti del collettivo Lambretta che vi erano saliti ieri mattina nel corso dello sgombero da parte delle forze dell’ordine degli edifici che avevano occupato il 21 aprile scorso. I ragazzi del Lambretta hanno già occupare un nuovo spazio dopo un corteo per Città Studi, da piazza Ferravilla. Chiusa l’occupazione dello stabile Aler, ne è già scattata un'altra. Oggetto: l'istituto Rizzoli in piazza Occhialini. Anche questa farà discutere le forze politiche locali che si sono divise sull’esperienza del Lambretta.
 

NOTTE AL CHIARO DI LUNA - Notte al chiaro di luna sul sul tetto della villetta al numero 11 di piazza Ferravilla, a Milano, per i tre giovani del collettivo Lambretta che ieri mattina, dopo lo sgombero della polizia, sono saliti in cima alla casa per contestare l'azione delle forze dell'ordine. Avevano detto "Vogliamo resistere almeno un giorno" e hanno mantenuto la promessa. I ragazzi hanno resistito all'addiaccio sul tetto dello stabile Aler occupato abusivamente nell'aprile scorso e sembrano intenzionati a restarci anche oggi.

Nella piazza antistante nel tardo pomeriggio di ieri è partito un corteo che ha attraversato le strade del quartiere a ridosso di viale Romagna e si è concluso davanti agli uffici dell'Aler. Oggi sono tornati a riunirsi i componenti del collettivo e simpatizzanti per dare sostegno morale ai tre contestatori. La situazione è tranquilla e al momento non si registrano tensioni con le forze dell'ordine.

Intorno alle 9.30 è partita una nuova manifestazione di solidarietà da piazza Leonardo da Vinci e un nuovo corteo, non molto partecipato. Sono arrivati anche alcuni rappresentanti del Comune (in primis Pierfrancesco Majorino, assessore alle Politiche sociali). Intanto il collettivo annuncia che "per tutto il pomeriggio continua il presidio in solidarietà" e aggiunge: "Dalle 18 riprendiamoci gli spazi della città".

Alla fine del corteo mattutino, i tre sul tetto hanno ribadito le loro intenzioni: "Rimaniamo ancora sul tetto - ha dichiarato Matteo, uno dei tre - finché non conosceremo la reale destinazione d'uso di queste quattro villette, con la garanzia che non vengano lasciate al degrado e non diventino oggetto di speculazione". Il giovane parlando al telefono ha spiegato che "le carte che Aler ci ha recapitato non ci convincono per nulla, non fanno chiarezza e non danno alcuna garanzia che qui non venga fatta una speculazione".

Per quanto riguarda la proposta del Comune che il Lambretta si trasformi in associazione e partecipi ai bandi comunale per l'assegnazione di spazi inutilizzati, ha dichiarato: "Il bando non risolve il problema degli spazi sociali a Milano e non è pensabile liquidare 30 anni di storia creando un'associazione e iscrivendosi a un bando di cui non si capisce peraltro quali siano i criteri di assegnazione e chi decide: l'autogestione e l'occupazione sono un pezzo importante della storia di questa città e di questo paese".

Intanto sulle "incomprensioni" Questura-Comune, è intervenuto questa mattina Onorio Rosati, segretario della Camera del Lavoro, presente al presidio di piazza Ferravilla. "Il tema delle occupazioni e della legalità deve essere affrontato - ha detto - ma dentro un'impostazione questo genere. Mi sorprende molto il fatto che la Questura si sia mossa e non l'abbia fatto in uno stretto rapporto con l'amministrazione comunale, sapendo che poi, come è del tutto evidente, non è solo un problema di ordine pubblico ma che riguarda la citta'. Quindi la massima autorità della città deve chiedere spiegazioni e al piu' presto aprire un'interlocuzione con questi giovani che attendono di avere una risposta".

"Le forme di autorganizzazione pacifiche, e questa è una di quelle, andrebbero valorizzate e sostenute - ha spiegato Rosati - non represse, come invece è avvenuto".

LA NUOVA OCCUPAZIONE - Il collettivo ''Lambretta'' dopo che i tre del tetto sono stati fatti scendere, ha occupato un nuovo spazio in piazza Occhialini. Si tratta dell'ex istituto Rizzoli per l'insegnamento delle arti grafiche, abbandonato da tempo. I giovani hanno raggiunto lo stabile al termine del corteo partito circa un'ora prima  dalla stessa piazza Ferravilla. I manifestanti sono entrati nell'istituto, di quattro piani, grazie a una smerigliatrice con cui si sono fatti strada.

Al momento non si registrano tensioni con le forze dell'ordine e il collettivo è stato raggiunto da decine di altri ragazzi.