Milano, 13 ottobre 2012 - “A Milano finora mi hanno rubato tre biciclette, a Indianapolis neanche una, ma per entrare alla scuola superiore bisognava passare attraverso un metal detector perché uno studente aveva sparato in testa a un insegnante di musica…Insomma qui almeno la gente è più tranquilla”. A raccontarlo Kristen Grove. E Kristen Reichert, di Toronto, aggiunge: “Però la prima casa che abbiamo abitato a Milano era stregata, ogni notte avevamo gli incubi ed eravamo state costrette a coprire tutti gli specchi con i parei del mare”. Eccole in scena, non importa se in tv, in radio o nella vita, le Kris & Kris, veejay e conduttrici radiofoniche, lasciano il segno ovunque, anche a Milano.

Allora la prima volta qui?
K. G.: A 17 anni, nel 1988. Venni a sfilare. A colpirmi furono il culto dei milanesi per il look e la bellezza delle donne.
K. R.: Nel 1998, con la firma del contratto con Mtv. Mi trasferii da Bologna a Milano con l’altra Kris. Prendemmo in affitto un appartamento sui Navigli e ci sembrava di stare sul set della “Casa dei fantasmi” con Eddy Murphy. Accadevano cose strane, c’erano gli spiriti.

Meno male fuori c’era Milano ad aspettarvi.
K. R.: Sì, mi vengono in mente le partite di frisbee nel parco Ravizza, io e Kris in mountain bike in Piazza Duomo alle due del mattino, appena finita la registrazione di “Stylissimo” per Mtv, le serate di barbecue con troppo fumo, i concerti con la mia band milanese “The Jains”. Abbiamo capito subito che non saremmo più andate via.
K. G. : In realtà ci eravamo conosciute a Bologna dove lavoravamo come modelle. Diventammo amiche durante un viaggio in auto dopo una sfilata ad Ancona. Abbiamo parlato tutto il tempo e non ci siamo più mollate.

Com’è nato il duo?
K. R.: Eravamo stufe di fare le modelle. Sono cresciuta con un padre cantautore folk che la sera mi suonava la chitarra per farmi addormentare. E’ riuscito a piantare il seme della musica nella mia anima. Ho pensato che sarebbe stato molto più divertente entrare nel mondo della musica e della tv con Kris. Le ho proposto l’idea di formare un duo di Vjs per Mtv e lei…
K. G.: Sono impazzita di gioia, abbiamo subito girato un video demo da mandare a Mtv e… ci è andata bene!
Quali sono le differenze più evidenti tra Milano e Toronto?
K. R: Qui non sono diffusi supermercati aperti 24 ore su 24, né i“drive thru” per il caffè americano né bancomat predisposti all’uso senza scendere dall’auto. I negozi invece hanno orari stranissimi, ognuno fa un po’ come gli pare e poi il lunedì sono tutti chiusi, un bel pugno nello stomaco dopo il week end. Però Milano offre tante cose che Toronto non ha, come il senso di una piccola comunità che nasce anche dentro una grande città. Il barista e tutti i negozianti sotto casa che ti chiamano per nome e ti offrono il caffè, oppure ti fanno lo sconto solo perché ti vedono spesso.

E tra Milano e Indianapolis?
K. G.: A Indianapolis tutti si spostano in auto, qui almeno posso usare anche la bici, se non me la rubano. Milano poi ha un fantastico sistema di mezzi pubblici e ci sono persone straordinarie, come l’altro giorno quando sono stata costretta a passare 10 ore al Pronto soccorso perché non stavo bene e un’amica conosciuta da poco ha chiesto un permesso al lavoro per stare con me.

Perché vi piace Corso San Gottardo?
K. R.: E’ il nostro punto di ritrovo, è ideale per passeggiare e fare shopping: è come stare in un salotto a cielo aperto con tanti bei cortili e case di ringhiera.
K. G.: Ho sempre abitato in questa zona: per me è piena di ricordi e mi trasmette tanta positività, quella che poi trasferiamo nel nostro programma “Kris & Love” a Radio 105.

E tra i tanti negozi, quale preferite?
K. G.: L’Altromercato, perché fa parte della cooperativa Chico Mendes che condivide l’etica di sostenibilità e rispetto e aiuta i paesi in via di sviluppo ad esportare in tutto il mondo.
K. R: E poi vendono prodotti con ingredienti non testati sugli animali.

mchiavarone@yahoo.it

Il negozio: L’Altromercato, corso San Gottardo 16. Tel. 02-83241498
Alimenti biologici, cosmetici, arredamento e prodotti per la casa del commercio equo-solidale, provenienti da cooperative sociali italiane e da produttori di Asia, Africa e Sudamerica.