Milano, 10 ottobre 2012 - Non solo soldi. Per ottenere 4.500 voti dalla ‘ndrangheta e arrivare a 11.270 preferenze in occasione delle elezioni del 2010 l’assessore regionale alla Casa Domenico Zambetti prima avrebbe fatto assumere dall’Aler la figlia del boss, e poi si sarebbe speso per farle ottenere un trasferimento nella sede centrale con una mansione più prestigiosa.

Secondo gli inquirenti, Zambetti si sarebbe sostanzialmente messo nelle mani degli esponenti della ‘ndrangheta in Lombardia, promettendo in cambio dei voti appalti, assegnazioni di appartamenti Aler e altri favori di vario genere. Uno dei favori che si sarebbe concretizzato subito è stata l’assunzione con contratto interinale presso Aler di Teresa Costantina, figlia del boss Eugenio Costantino. Si parla di favori, che sono costati all’assessore l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa, ma a quanto risulta Zambetti sarebbe stato anche minacciato in relazione al ritardo nei pagamenti per i voti. L’ultima rata sarebbe stata pagata il 15 marzo 2011 presso la sede dell’associazione culturale Centro e libertà in via Mora, di cui Zambetti è titolare. Gli investigatori ne hanno la certezza, perché dopo l’incontro tra l’assessore e Giuseppe D’Agostino, hanno intercettato in auto il boss che contava i soldi insieme all’autista.