Milano, 5 ottobre 2012 - Comincia oggi l'Autunno caldo delle scuole e università. Primi fumogeni e scritte sulle banche. E per la città, un doppio corteo. Il primo, partito alle 10 da piazza Cairoli, ha invaso letteralmente piazza Cordusio. Prima, fumogeni sono stati lanciati di fronte alla Sede Siae e scritte e volantini sono stati apposti sulle vetrine delle banche Intesa San Paolo e Cariplo durante il corteo degli studenti delle scuole superiori e delle Università a Mlano, indetto contro ''il progetto di privatizzazione e la politica dell'istruzione pubblica del Governo''. Il secondo corteo è invece partito da Porta Venezia, destinazione la sede della Regione.

Il primo spezzone del corteo è partito diretto verso il centro della città: lo slogan, ripreso anche dal volantino affisso dappertutto, è: ''No al disegno di legge Profumo, fuori banche e aziende dalle scuole, saperi per tutti, privilegi per nessuno''. Qualche studente ha la maschera di "Anonymous", il simbolo degli Indigandos. L'iniziativa - alla quale stanno prendendo parte secondo gli organizzatori oltre 500 giovani - è del coordinamento dei collettivi studenteschi. I ragazzi sono prima andati in via Arco, nel cortile dello stabile della sede Siae la società per i diritti d'autore, contestata per il caro libri. I giovani hanno attaccato volantini alla vetrina d'entrata e
lasciato la scritta "Stop caro libri". Sul cancello e' stato appeso uno striscione con un messaggio analogo.

Poi, all'angolo con via Mercato, hanno riempito di scritte e volantini l'agenzia Intesa Sanpaolo e la Cariplo. Tra i cori: "Monti in miniera e Fornero in fonderia" e "La Val Susa non si tocca, la difenderemo con la lotta". Quindi i giovani sono arrivati in Piazza della Scala e qui con gli spray hanno tracciato scritte sulla sede centrale del Monte dei Paschi di Siena. Poi hanno percorso piazza Duomo, via Missori e si sono fermati in piazza Medaglie d'Oro.

"Il paese - spiega un rappresentante del collettivo universitario - è in una condizione di miseria, dissanguato dalle varie manovre "lacrime e sangue'" del Governo Monti che colpiscono solo i lavoratori. Rivendichiamo una fuoriuscita dalla crisi con una ripresa a livello di reddito".

Il secondo spezzone, partito da piazza Oberdan, e diretto verso la Stazione Centrale, dopo essersi unito a un terzo gruppo di manifestanti è al momento fermo all'altezza della fermata Gioia. Alcuni giovani hanno provato a staccarsi per raggiungere la Regione. I manifestanti sono però stati bloccati dalle forze dell'ordine, all'altezza di via Melchiorre Gioia. I manifestanti, che avevano in testa i caschi hanno iniziato a lanciare alcune uova, sassi e fumogeni e poi hanno cercato di sfondare il cordone delle forze dell'ordine per arrivare al nuovo palazzo della Lombardia. A questo punto è partita la carica di alleggerimento. Il corteo si è poi diretto verso viale Tunisia. e SI è concluso in piazza Ferravilla, negli spazi occupati dal collettivo Lambretta.

Gli studenti contano almeno due feriti tra i ragazzi, "uno con uno zigomo aperto e l'altro con un taglio in testa", oltre a diversi contusi. "Abbiamo provato a raggiungere la Regione in modo pacifico per manifestare contro quello che sta succedendo - sostengono - Siamo stati manganellati, picchiati, repressi. E' inaccettabile". Secondo gli studenti "e' il risultato di una carica pesante, ingiustificata, lunga 30 metri, in cui i poliziotti hanno sorpassato i ragazzini per quanto correvano".

"Alcuni di noi sono caduti e sono stati travolti", racconta un manifestante. "Nessuna carica, solo un accenno di alleggerimento", replicano invece dalla centrale operativa della Questura. Altri attimi di tensione si sono registrati quando, a poche decine di metri dallo spazio occupato, una pattuglia della Guardia di Finanza ha fermato una macchina guidata da uno degli studenti per chiedergli i documenti. In pochi secondi una trentina di giovani si è presentata per protestare ed evitare il controllo. La discussione, tra insulti e un paio di spintoni, si è conclusa dopo qualche minuto senza gravi conseguenze.

Tra i due cortei che si sono sviluppati in centro città, sono scesi in piazza circa 2mila studenti.Di conseguenza in diverse parti del centro di Milano e sulle circonvallazioni il traffico è andato in tilt. Automobilisti inferociti: "Dopo i casini della metro, ora ci mancava il corteo". interrotti anche alcuni tratti di transito delle linee di superficie dei mezzi Atm.

La politica si divide. Da un parte l'assessore alla Cultura Stefano Boeri legge "con molta preoccupazione quanto è successo questa mattina a Milano e in altre città italiane. Mentre ribadisco con forza che qualsiasi forma di protesta deve rimanere entro i margini della legalità, con la stessa forza sostengo che la risposta con le cariche e i manganelli delle Forze dell'ordine contro ci riporti ad un clima di tensione sociale che oggi non possiamo assolutamente permetterci".

Dall'altra parte l'assessore regionale alla Sicurezza, Romano La Russa afferma che le "violenze e atti di teppismo in nome di una mancata riforma scolastica e del taglio agli sprechi sono il solito e inutile pretesto, per centri sociali ed estremisti di sinistra, per deturpare e mettere a soqquadro un'intera città". E il vicepresidente del Consiglio comunale, Riccardo De Corato, stigmatizza "il mutismo" dell'amministrazione" di fronte "allo scempio nel centro storico".