Milano, 29 settembre 2012 - Inchiodati allo scranno per garantire il numero legale in Consiglio comunale e disarmare l’ostruzionismo dell’opposizione. I consiglieri di maggioranza sono costretti a un super-lavoro per far approvare le delibere proposte dalla Giunta guidata dal sindaco Giuliano Pisapia. Non è un caso che praticamente tutti i consiglieri e le consigliere di centrosinistra abbiano una media di presenze in aula superiore al 90 per cento.

No, non è solo questione di rispetto del ruolo istituzionale, ma di una vera e propria strategia di sopravvivenza. Se n’è avuto un esempio durante la seduta-fiume sulla delibera Sea-Serravalle di mercoledì e giovedì. Una maratona di 28 ore durante la quale la maggioranza ha dovuto garantire il numero legale in una seduta del Consiglio comunale «in prima convocazione». In pratica il numero di consiglieri presenti in aula non poteva mai essere inferiore a 25 (la metà più un uno rispetto al totale di 48).

Venticinque consiglieri tutti rigorosamente di maggioranza, visto che per l’opposizione la caduta del numero legale sarebbe stata una vittoria politica: seduta interrotta, quotazione in Borsa di Sea scongiurata. Risultato: consiglieri di maggioranza costretti a non abbandonare l’aula, di giorno e di notte. Forzati dello stacanovismo. I dati sulle presenze in aula messi su Twitter dal radicale Marco Cappato confermano il trend. Dalla prima seduta dell’assemblea comunale nell’era Pisapia (20 giugno 2011) allo scorso 24 settembre (prima della seduta-fiume su Sea-Serravalle) sono nove i consiglieri con il 100 per cento di presenze in aula (107 sedute su 107).

Nella maggioranza, quattro vengono dalle file del Partito democratico: Paola Bocci, Marco Cormio, David Gentili e Mattia Stanzani (la capogruppo Carmela Rozza ha saltato solo una seduta). Stacanovisti anche i consiglieri Mirko Mazzali e Patrizia Quartieri, entrambi di Sel, e Anita Sonego (Sinistra per Pisapia), mentre il sindaco Giuliano Pisapia somma oltre l’80 per cento delle presenze in aula, percentuale nettamente superiore a quella del suo precedessore Letizia Moratti (24 per cento). Nelle file dell’opposizione, invece, solo due Consiglieri hanno sommato il 100 per cento di presenze: il grillino Mattia Calise e il finiano Manfredi Palmeri.

Sì, avete avete letto bene: fino al 24 settembre la Sonego non aveva mai saltato una seduta. La sua prima assenza si è registrata proprio nella seduta-fiume su Sea-Serravalle. Assenza tattica, visto che la Sinistra per Pisapia si è schierata nettamente contro l’operazione collegata alla valorizzazione delle due società partecipate, come dimostrato dal voto contrario espresso dal presidente del Consiglio comunale Basilio Rizzo? La Sonego nega: "La mia assenza non è dovuta ad alcun motivo politico né di opportunismo. Ancor prima di conoscere l’esatta calendarizzazione dei lavori dell’aula, avevo avvisato la capogruppo del Pd che in quelle date sarei stata in Veneto per inderogabili motivi familiari".

L’assenza della Sonego, però, è stata notata, eccome, dai colleghi della maggioranza. Sì, perché erano stati proprio lei e il consigliere dell’Idv Raffaele Grassi, con la loro assenza in aula, a non consentire di avviare la discussione su Sea-Serravalle già martedì e a costringere la maggioranza alla seduta-fiume in prima convocazione mercoledì e giovedì. Uno strappo, quello della Sonego e di Grassi, che non è andato giù agli altri consiglieri di maggioranza.

I botta e risposta polemici sullo stesso tema sono continuati anche ieri, su Facebook. Luca Gibillini (Sel) ha ricordato alla Sonego che il suo comportamento «significava essere fuori dalla maggioranza che sostiene Pisapia», pur augurandosi che «tutto ritorni nel lavoro comune per obiettivi comuni, senza accuse, vittimismi o mistificazioni». Tant’è. Sempre in tema di presenze in aula dei consiglieri, la «maglia nera» spetta al leghista Matteo Salvini (57 sedute su 107, il 53 per cento). L’europarlamentare e segretario della Lega Lombarda, comunque, ha già annunciato che martedì si dimetterà dal Consiglio comunale.

di Massimiliano Mingoia
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