Milano, 24 settembre 2012 - Come già preannunciato dal Giorno giovedì scorso, sarà la scuola multietnica di via Paravia a rappresentare, insieme al liceo linguistico civico Manzoni, il Comune di Milano all'Inagurazione dell'anno scolastico al Quirinale, davanti al Presidente della Repubblica. Oggi gli alunni della quinta sono scesi a Roma per i preparativi. La cerimonia è prevista per domani. Intanto si salva la prima classe, che il provveditorato aveva minacciato di chiudere per lo scarso numero di iscritti nei primi giorni di scuola. Gli studenti sono 15. 

"La scuola dell'integrazione e la scuola dell'Expo scelte per rappresentare Milano alla cerimonia di apertura
dell'anno scolastico", le definisce il vicesindaco e assessore all'Educazione Maria Grazia Guida. Domani al Quirinale alla presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, l'elementare "Giovanni Lombardo Radice" di via Paravia, con l'86 per cento di alunni figli di genitori stranieri, e il liceo linguistico Manzoni, la paritaria civica i cui
studenti saranno protagonisti dell'Esposizione universale 2015, saranno i due istituti rappresentanti la nostra città.

La manifestazione si terrà domani, martedì 25 settembre, alle ore 17, a Roma, nel Cortile d'onore del Palazzo del Quirinale. Alla presenza di circa 2.500 studenti provenienti da tutte le regioni italiane, il Presidente Giorgio Napolitano e il ministro della Pubblica Istruzione Francesco Profumo rivolgeranno un messaggio augurale ai ragazzi, agli insegnanti e alle famiglie. Gli studenti milanesi saranno chiamati a illustrare Expo 2015 e a lanciare le iniziative legate all'evento che verranno attuate, anche in altre scuole d'Italia, durante l'anno scolastico.

La delegazione cittadina è formata da 5 diciottenni dell'ultimo anno del liceo Manzoni e da 6 bambini della classe quinta elementare di via Paravia. Di questi, uno ha genitori provenienti dall'Egitto, uno dal Marocco, uno dalla Cina e uno dal Salvador. Quest'ultimo è l'unico non nato in Italia. Un altro bambino ha un genitore egiziano e l'altro ecuadoriano. Con loro anche un alunno figlio di italiani. ""Siamo orgogliosi - ha dichiarato la vicesindaco Guida - di portare al Quirinale questi 11 studenti milanesi. Riteniamo che essi rappresentino al meglio una città che guarda al futuro, aprendosi ai nuovi cittadini e che coglie l'occasione di Expo per costruire percorsi formativi  d'eccellenza".

L'anno scorso alcuni genitori che avevano presentato ricorso contro la mancata riapertura della prima classe (ricorso poi rigettato dal Tribunale civile) avevano inviato una lettera al Presidente Napolitano. Dal Quirinale era arrivato in risposta un invito per i genitori. Ora ci sarà l'incontro.

Intanto nell'istituto frequentato da 85 bambini di 4 classi (l'anno scorso la prima non fu attivata), di cui 12 di nazionalità
italiana e 73 di nazionalità straniera (50 però nati e cresciuti in Italia), la prima classe non corre più rischi. Dal provveditorato è arrivato il benestare per il progetto del Comune, ancora in via di definizione. "C'è un accordo con Palazzo Marino - afferma il direttore scolastico territoriale di Milano, Giuseppe Petralia - che si è impegnato a fare in modo che l'anno prossimo la prima classe non sia costituita quasi solo da studenti stranieri. La prima classe intanto ha raggiunto 15 alunni". Il primo giorno erano soltanto 11. "Ma se c'è una scuola da rilanciare, non ci si può aspettare che tutto funzioni perfettamente il primo giorno di scuola - afferma Diana De Marchi, consigliera provinciale Pd da sempre in prima linea per via Paravia - perché si tratta di famiglie che dovevano rientrare dall'Egitto o di situazioni familiari difficili. I docenti hanno svolto un grande lavoro per ricominciare".

Nel progetto, che è al vaglio della Commissione Educazione - riunitasi spesso ultimamente proprio in via Paravia - il Comune ha previsto diverse iniziative per la scuola, che dall'anno prossimo sarà inserita in un piano di accorpamento, probabilmente insieme alla scuola Calasanzio: istituto aperto tutta la giornata ai cittadini, bilinguismo, biblioteca di quartiere...

di Luca Salvi