Milano, 19 settembre 2012 - Un piano in 5 punti, alternativo all'ipotesi di 450 tagli sull'organico del comparto, per risanare i conti dell'ospedale San Raffele di Milano senza licenziamenti. E' quanto proposto questa mattina dall'azienda ai sindacati, con una nuova comunicazione firmata dall'amministratore delegato Nicola Bedin, in cui la proprieta' ribadisce la necessita' di una razionalizzazione e indica la sua strada: se i lavoratori accetteranno di percorrerla, nessuno sarà lasciato a casa. 

Questo ecco il "programma alternativo": 1) "Superamento dell'accordo 2010" che "contiene erogazioni premiali e aggiuntive (rispetto ai trattamenti-base) non compatibili con la situazione di grave perdita dell'azienda"; 2) "Applicazione del contratto collettivo nazionale Aiop", quindi il passaggio dal contratto della sanita' pubblica a quello della sanita' privata; 3) "Ridisegno dei trattamenti stipendiali accessori collettivi"; 4) "Misure di flessibilita' e semplificazione organizzativa, anche con la revisione di alcuni assetti contrattuali aziendali"; 5) "Altre misure da concordare con voi per conseguire il risanamento dell'azienda".

In sintesi, spiega ancora l'amministrazione, "il programma alternativo ai licenziamenti prevede" da un lato "una riduzione del costo azienda per il personale del comparto del 10% circa (di cui il 7% circa attribuibile al superamento dell'accordo aziendale del 2010), da attuarsi secondo modalità da definirsi congiuntamente, anche tenendo conto che i trattamenti retributivi accessori applicati risultano superiori alle medie di settore". Dall'altro lato, il 'piano B' prevede "l'utilizzo dei piu' opportuni strumenti contrattuali, nazionali e integrativi aziendali, utili per implementare il processo di risanamento".

Dopo la presentazione del 'piano B', Angelo Mule', coordinatore della Rsu dell'ospedale San Raffaele di Milano, spiega: "Valuteremo la proposta formalizzata dall'amministrazione e concorderemo una posizione che le faremo avere per iscritto". Intanto però "la mobilitazione e i presidi continueranno, e per venerdi' 21 settembre abbiamo convocato l'assemblea dei lavoratori".

Nella lettera viene precisato chiaramente che "una risposta elusiva o dilatoria o non idonea" da parte della rappresentanza sindacale "non potrà che essere interpretata" dall'azienda "come negativa". Ma i sindacati 'a caldo' prendono tempo, e al momento il tavolo azienda-Rsu non è stato aggiornato a una data precisa.
"Orientativamente - commenta Mulè - ci sono delle cose che ci sembrano dei passi indietro e che non ci vanno bene". Una su tutte: "I sacrifici economici prospettati non sono temporanei". Comunque "ne discuteremo anche in assemblea e definiremo una posizione ufficiale".