di Matteo Palo

Roma, 12 settembre 2012 - Non trova pace il decreto Sanità. Arrivato in queste ore alla firma del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, il provvedimento incassa ancora qualche aggiustamento rispetto alla versione esaminata dal Consiglio dei ministri una settimana fa. Sono soprattutto due i cambiamenti in corsa: il taglio delle distanze minime per le slot machine da scuole e ospedali e il rinvio al 2013 della stretta sulla pubblicità di giochi e fumo.

La ‘ludopatia’, la malattia del gioco, è stata sin dall’inizio la parte più ballerina del decreto Balduzzi. Alla fine, hanno prevalso gli interessi privati: la regola che prevedeva una distanza di sicurezza da alcuni punti sensibili, come le università o i luoghi di culto, sparisce. Non cambiano, nella sostanza, le regole sulla pubblicità, che vengono però rinviate al 2013. Da quella data chi reclamizzerà il gioco in luoghi frequentati da giovani o nelle fasce protette sarà sanzionato fino a 500mila euro. L’inosservanza delle disposizioni che obbligano a indicare il rischio di dipendenza e le probabilità di vincita costerà al concessionario una sanzione di 50mila euro. Stesso rinvio al 2013 anche per il fumo. Nel testo definitivo si legge che chiunque vende tabacco ha l’obbligo di chiedere all’acquirente un documento. In caso di inosservanza, rischia sanzioni da 250 a mille euro. O, addirittura, la sospensione della licenza. Rafforzato il divieto di partecipare ai giochi in denaro per i minori. «Sono previsti 5mila controlli all’anno per accertare eventuali irregolarità per sale giochi e slot machine», ha spiegato il ministro Renato Balduzzi.

Nessuna novità, invece, nella parte del decreto che riorganizza la sanità a livello locale. Il provvedimento prevede la nascita, per iniziativa delle Regioni, dei cosiddetti «superambulatori», strutture gestite dai medici di famiglia, aperte 24 ore su 24, con il compito di decongestionare gli ospedali, con i quali saranno in collegamento telematico.

Cambiano le regole per le visite private dei medici ospedalieri: dovranno necessariamente passare dalle Asl. E sarà vietato il pagamento in contanti, in modo da contrastare l’evasione fiscale. Per i medici saranno anche modificate le norme sulla responsabilità professionale. Per abbattere il contenzioso sanitario e il costo delle assicurazioni, i cittadini potranno fare causa solo nell’ipotesi di dolo o colpa grave. Chi va in palestra dovrà presentare un certificato medico di idoneità. Vengono rese più trasparenti le nomine dei direttori generali delle Asl. E le bibite alla frutta dovranno contenere almeno il 20% di succo.