Milano, 10 settembre 2012 - Pochi lo sanno, ma il primo tentativo di coesione politica attorno a Beppe Grillo non è nato a Milano, e nemmeno nella Liguria patria del comico, ma in Abruzzo, a Pescara. Nel 2007 infatti nasceva nella ridente città adriatica «il primo tentativo in Italia di formare una lista civica, in democrazia diretta, come Amici di Beppe Grillo ».«La situazione politica attuale non ci permette altro che scegliere di cercare di cambiare  radicalmente il sistema portando un nuovo metodo di gestione che ridia senso e valore a parole che per noi saranno dei punti fermi come: trasparenza, partecipazione, mandato vincolato », scrivevano gli antesignani delmovimento Cinque Stelle, Stefano Murgo e Gianluca Vacca. Siamo andati a ritrovarli oggi.


Stefano, ha voglia di fare una chiacchierata?
«Vediamo, ci penso un attimo».


Perché deve chiedere il permesso al leader ombra Gianroberto Casaleggio?
«Per carità — ride — io Casaleggio non l’ho mai sentito, nemmeno per telefono».
 

Eppure uno di voi ha detto che è lui la mente del Movimento Cinque Stelle.
«La mente di che? Le nostre liste nascono per essere autonome e non avere nessun tipo di ingerenza, né di Grillo né di Casaleggio. Perché Giovanni Favia abbia detto quelle cose lo saprà lui. Però il movimento sta andando benissimo, e capisco ci siano tentativi di screditarlo».
 

Ma lei sa chi è Casaleggio.
«Certo, loro gestiscono a livello mediatico il blog, non ci vedo nulla di strano. E qualcuno che dà una linea ci deve essere, sennò è anarchia.Ma quel qualcuno è Beppe Grillo».


Come mai nacque proprio a Pescara la prima lista ‘Amici di Beppe Grillo’?
«All’epoca mi ero iscritto ai primi forum di discussione, e mi incontravo periodicamente con altri per discutere di come cambiare le cose. Ci vedemmo a Parma, a Milano e in altre città, poi io mi proposi di tentare per primo nel concreto, ovviamente con l’aiuto di Beppe che dava cassa di risonanza a questo progetto libero da legami partitici.Ci fu uno spettacolo a Roseto degli Abruzzi, e poi la partecipazione alle elezioni comunali».
 

Come andò?
«Benino, arrivammo al 3 per cento,un ottimo risultato per una campagna elettorale a zero spese.
Poi riuscimmo a dare un aiuto anche ad altre tre città che ricalcarono il nostro statuto. Ora ci riproviamo
nel 2014».