Cernobbio, 9 settembre 2012 -  L'aeroporto di Linate sta ''cannibalizzando'' quello di Malpensa, soprattutto dopo il de-hubbing deciso da Alitalia nel 2008, spostando i passeggeri verso hub non italiani. Per questo uno studio presentato a Cernobbio dalla European House Ambrosetti suggerisce al Governo di intervenire al più
presto per decreto per riportare lo scalo cittadino di Milano al suo ruolo di terminale del collegamento navetta con Roma e completare la liberalizzazione dei diritti di traffico invece su Malpensa,
in modo tale che quest'ultimo torni a essere un ''hub multivettore'' al servizio dell'Italia capace, entro il 2030, di superare i 40 milioni di passeggeri all'anno anche grazie a una grande attrattivita' per i vettori non europei che operano sul lungo raggio.

Nello studio si evidenzia ''una progressiva migrazione di passeggeri da Malpensa verso Linate'' e ''la conseguente perdita del primo del suo ruolo strategico di hub di riferimento''. Da Malpensa si sono trasferite le compagnie aeree europee (non low-cost) che gestivano il maggior numero di voli, spostando a Linate la ''via di fuga''  verso scali intermedi fuori dall'Italia per raggiungere le mete finali. Nel 1998 per questo compito fu aperto l'aeroporto di Malpensa 2000, che lo scorso anno invece e' stato sorpassato da Linate proprio per numero
di transiti, andando di fatto a danneggiare il sistema aeroportuale italiano a favore di quelli di altri Paesi concorrenti. ''L'impegno del solo gestore aeroportuale non basta, serve - dice lo studio della European House Ambrosetti - una nuova ed efficace azione di supporto da parte del Governo''.

Intervenendo per decreto su Linate e aprendo il mercato di Malpensa, al Governo viene in sostanza suggerito di concentrare in un'unica grande infrastruttura soprattutto i voli di breve e medio raggio per alimentare quelli di lungo raggio, contando anche su una dotazione infrastrutturale che e' piu' completa rispetto alla fine degli Novanta.

 

PASSERA -  Su Linate e Malpensa è stato fatto ''un grande errore'', secondo il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera, che ha parlato del futuro dei due scali milanesi a Cernobbio, dove e' stata presentata una ricerca. Passera pero' e' convinto che ci sia ancora la possibilita' di trasformare Malpensa in un hub. ''Comunque - ha aggiunto - se c'e' la volonta' c'e' ancora il tempo per farlo l'opportunita' c'e'''.

BONOMI -  ''Finalmente ci sono una sensibilità e una volontà di introdurre un modello di traffico che preveda e possa portare a una maggiore concentrazione di voli di breve e medio raggio su Malpensa, per favorire investimenti e voli di lungo raggio da Malpensa''. Lo ha detto a Cernobbio il presidente di Sea- Aeroporti di Milano, Giuseppe Bonomi, a proposito della ricerca Ambrosetti. Sulla ridefinizione dei ruoli fra i due aeroporti, ha assicurato Bonomi, ''ci sara' sicuramente un confronto con tutti i livelli di Governo''. Il presidente della Sea ha anche osservato che si tratterebbe di un intervento ''solo regolamentare, senza costi per le casse pubbliche'', che pero' ridarebbe competitivita' all'Italia.

BIESUZ -  ''Centotrenta treni al giorno hanno bisogno che Malpensa accresca e non riduca la sua attivita'. E' ora che i nostri investimenti trovino una sponda nella Sea'', la societa' che gestisce gli aeroporti milanesi. Così Giuseppe Biesuz, numero uno di Trenord, la societa' regionale che garantisce i collegamenti ferroviari tra Milano e lo scalo varesino, interviene nel dibattito aperto a Cernobbio. ''Per raggiungere Malpensa da Milano ci si impiega 29 minuti, poco piu' dei 15/20 minuti necessari per raggiungere Linate su strada dal centro di Milano - sottolinea Biesuz citando lo studio di Ambrosetti - questa accessibilita' rende Linate e Malpensa completamente sostituibili. Bisogna quindi tornare al decreto Burlando''.

PISAPIA - "Sono d'accordo che non bisogna ripetere gli errori del passato e parlare solo del 'dualismo' tra Malpensa e Linate'', ha detto il sindaco di Milano Giuliano Pisapia. ''Credo infatti - ha aggiunto Pisapia - sia necessario pensare all'intero sistema aeroportuale del Nord d'Italia, da Torino a Trieste. Perché questo è il vero tema di oggi, e di questo sara' necessario discutere con il governo attuale e con quello futuro''.

CAPUTO - "E' sicuramente vero che serve un riequilibrio tra gli scali milanesi ed un progetto vasto per tutto il nord , ma la non crescita di Malpensa è stata causata dalla scelta di Alitalia di privilegiare Fiumicino come hub e di non avere trovato un vettore sostitutivo. Poi la non risolta questione degli slot. Attenzione quindi a non prendere decisioni penalizzanti per Linate senza aver risolto il problema alla fonte". Lo ha dichiarato il vicecapogruppo Pd in Provincia Roberto Caputo.

TABACCI - ''Penso che la Sea terrà conto di questo studio e lo trasformera', arricchendolo, in un piano industriale'', perche' si tratta di indicazioni ''sagge e ragionevoli''. Lo ha detto a Cernobbio l'assessore al Bilancio del Comune di Milano, Bruno Tabacci. Tabacci ha osservato che se il maggiore azionista della Sea, il Comune di
Milano appunto, ha deciso di collocare sul mercato la societa' di gestione dei due scali, e' perche' pensa che questa ''debba cogliere tutte le opportunita' per una crescita di valore''. Detto questo, ha concluso l'assessore, e' ''chiaro che il Governo dovra' fare la sua parte anche sul piano europeo'' per rispondere alle prevedibili reazioni delle compagnie aeree che dovessero essere costrette a traslocare da Linate a Malpensa.

DE CORATO - ''Ci batteremo perché da Linate non venga spostato un solo volo, perche' i milanesi amano questo city airport e sanno benissimo che i suoi problemi non nascono con Malpensa ma con il potenziamento di Fiumicino''. E' il commento del vicepresidente del Consiglio comunale di Milano Riccardo De Corato (Pdl).
''Milano deve difendere Linate a tutti i costi - ha proseguito - tutte le piu' grandi citta' d'Europa hanno due aeroporti e non si capisce perche' Milano debba rinunciare al suo''. Secondo il consigliere comunale di opposizione ''il problema vero di Malpensa e' dovuto allo spostamento su Fiumicino di diversi slot di Alitalia e di altre compagnie, che hanno depotenziato l'aeroporto''.

CATTANEO - "Mi fa molto piacere conoscere i contenuti dello studio della Fondazione Ambrosetti sulla necessità di un ridimensionamento dell'aeroporto di Linate a favore di Malpensa presentati oggi a Cernobbio. É una posizione che Regione Lombardia tiene da anni, che almeno in tre occasioni ha cercato di attuare, ma che tuttavia é rimasta lettera morta perché ha sempre trovato la contrarietà della pancia di Milano e l'opposizione del Comune, spesso per bocca del suo sindaco e dei suoi amministratori - è la dichiarazione dell'assessore alle Infrastrutture e Mobilità della Regione Lombardia Raffaele Cattaneo -. Bene dunque anche le dichiarazioni dell'assessore Bruno Tabacci: chissà se questa sarà anche la posizione del sindaco Pisapia. Finalmente il comune di Milano potrebbe agire concretamente a sostegno di provvedimenti rapidi per favorire lo sviluppo di tutto il sistema aeroportuale lombardo. Infatti quando cresce Malpensa cresce tutto il sistema; quando invece cresce Linate, il sistema perde posizioni. Milano non può perdere un livello adeguato di collegamenti col mondo per difende la supposta comodità di un aeroporto sotto casa, anche perché Malpensa oggi é collegata molto meglio con Milano e col territorio che la ospita " - ha concluso l'assessore.