Milano, 4 settembre 2012 - I bagni al mare non hanno raffreddato gli spiriti al Pirellone: dopo le settimane di sospensione estiva a tener banco ancora il caso delle dimissioni della bella consigliera Nicole Minetti. La decisione di non lasciare il Consiglio regionale lombardo è diventata nel giro di poche ore l'argomentodi discussione preferito al Pirellone attesa che giovedì il Consiglio regionale torni a riunirsi per discutere mozioni e interrogazioni.

Pacato il commento del capogruppo del Pdl, Paolo Valentini: si è sempre trattato di «una scelta personale» e come tale non va commentata nel merito, ma si va «avanti a lavorare» come prima. Diversi i toni delcentrosinistra in merito alle parole dettate da Minetti al settimanale 'Diva e Donna'. Soprattutto perché in quella intervista (che uscira' domani) si è parlato di politica ma anche di altro. «Nicole Minetti trova sexy Formigoni? Visti i gusti berlusconiani non mi stupisce. Comunque no, Formigoni non è né bravo né sexy», ha subito scritto su Twitter la capogruppo di Sel, Chiara Cremonesi, che poi ha chiosato: «Se la sua presenza serve a ricordare ai lombardi la bassezza della politica formigoniana a questo punto forse è meglio che resti».

Che il danno sia ormai fatto sembra essere convinto anche il capogruppo Pd, Luca Gaffuri, per il quale «le responsabilità di questa situazione sono in capo a Berlusconi e Formigoni, che hanno deciso di candidare Minetti svilendo il ruolo del Consiglio regionale ». «I maggiori esponenti del Pdl - ha aggiunto interpellato telefonicamente -, da Alfano a Mantovani, avevano chiesto le dimissioni: oggi che dicono?». Duro il commento di Enrico Marcora (Udc): «Mi chiedo dove esprima la sua forza e tenacia Nicole Minetti dal momento che da quandoè stata eletta il suo contributo al Consiglio regionale è stato quasi nullo».

Secondo il consigliere Idv Gabriele Sola invece  “le parole di Nicole Minetti sono il sintomo evidente di un Pdl allo sbando: rifiutando di dimettersi, la Minetti snobba platealmente il ‘perentorio’ ultimatum del segretario Alfano nonche’ la volonta’ di militanti e simpatizzanti del PdL”.