Milano, 30 agosto 2012 - Carlo Maria Martini è nato a Torino il 15 febbraio 1927. Biblista ed esegeta, è stato Arcivescovo di Milano dal 1979 al 2002. Sviluppa sin da giovanissimo interessi biblici. Entra nella Compagnia di Gesù nel 1944, a 17 anni, compie gli studi presso l'Istituto Sociale di Torino e riceve l'ordine sacro il 13 luglio 1952.

Consegue il dottorato in teologia presso la Pontificia Università Gregoriana nel 1958, con una tesi dal titolo Il problema storico della Risurrezione negli studi recenti. Prosegue gli studi in Sacra Scrittura presso il Pontificio Istituto Biblico, dove nel 1962 gli viene assegnata la cattedra di critica testuale e il 29 settembre 1969 viene nominato rettore. Nel 1978 papa Paolo VI lo nomina invece rettore della Pontificia Università Gregoriana. Nella Quaresima dello stesso anno viene inoltre invitato dal papa a predicare il ritiro annuale in Vaticano.

Eletto arcivescovo di Milano il 29 dicembre 1979 da papa Giovanni Paolo II, viene da lui consacrato in San Pietro il 6 gennaio successivo; il 10 febbraio 1980 fa l'ingresso nella diocesi ambrosiana, succedendo al cardinale Giovanni Colombo. Nel novembre dello stesso anno avvia nella diocesi la pratica delle "Scuole della Parola", ricalcate sulla Lectio divina. Il 2 febbraio 1983 è creato cardinale con il titolo di Santa Cecilia da papa Giovanni Paolo II. Nel 1986 diventa presidente Consiglio delle Conferenze dei Vescovi d'Europa, carica che manterrà fino al 1993.

Nel 1987 avvia nella diocesi l'iniziativa, conclusasi nel 2002, della Cattedra dei non credenti, occasione di incontro e di dialogo tra cristiani e non credenti, rivolta nelle intenzioni di Martini a tutti i "pensanti" senza distinzione di credo. Nel 1989 riceve la laurea honoris causa dalla Pontificia Università Salesiana per il suo programma pastorale sull'educazione, presentato nella lettera pastorale Educare ancora del 1988. Nel 2002 riceve una seconda laurea honoris causa, sempre in Scienze dell'Educazione, dall'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.

Il 4 novembre 1993 convoca il 47° sinodo diocesano di Milano, che si conclude nel 1995. Massimo propulsore dell'ecumenismo tra le varie Chiese e confessioni cristiane da parte cattolica, sollecita a Milano la fondazione del Consiglio Ecumenico delle Chiese Cristiane. Al contempo promuove in maniera coraggiosa rispetto al magistero il dialogo tra Cristianesimo e ebraismo, segnando in materia una svolta non solo a Milano e in Italia, ma in Europa e in Occidente.

L'11 luglio 2002 vengono accettate dal papa le dimissioni per sopraggiunti limiti di età, presentate secondo le norme del Codice di diritto canonico al compimento dei 75 anni. Diventato arcivescovo emerito di Milano, fino alla fine del 2007 vive prevalentemente a Gerusalemme, dove riprende gli studi biblici. In quanto cardinale elettore, partecipa al conclave del 2005, che elegge papa il cardinale Joseph Ratzinger. In questa occasione, viene indicato dai media come uno dei "papabili" sostenuto dall'ala più progressista del collegio cardinalizio. Nel corso del 2006 ha ricevuto la laurea honoris causa in medicina dall'Università Vita-Salute San Raffaele e l'11 giugno 2006 in filosofia dall'Università Ebraica di Gerusalemme.

Rientra in Italia, definitivamente, nel 2008 e si stabilisce presso l'Aloisianum di Gallarate, per poter curare il morbo di Parkinson di cui è affetto, malattia che rapidamente lo costringe al silenzio e all'immobilità.