Milano, 29 agosto 2012 - Niente nomine di presidi prima dell'inizio dell'anno scolastico. Il Consiglio di Stato non concede all'Ufficio scolastico regionale di procedere con l'assegnazione degli incarichi. Dal 1° settembre una scuola lombarda su due non avrà dirigente scolastico. E dovrà essere affidata in reggenza.L'ordinanza della sesta sezione del Consiglio di Stato, diffusa sul sito durante la notte, ha rigettato "l’istanza cautelare", ovvero il decreto del Presidente dello stesso organo giurisdizionale che aveva autorizzaton l'Usr a effettuare gli adempimenti preparatori delle nomine dei vincitori di concorso fino all'approvazione della graduatoria di merito.Nella stessa ordinanza si legge che "l'udienza nel merito" è stata fissata per il 20 novembre.


Un fulmine a ciel sereno per i 406 candidati che erano risultati idonei al concorso, in lizza per i 355 posti di dirigente scolastico che sarebbero stati a disposizione. L'USr era pronta alle nomine e invece dovrà nei prossimi due giorni affidare quasi la metà delle scuole lombarde in reggenza a un altro preside. Sono circa 500 - su 1224 - le sedi vacanti, che sarebbero state di più se una cinquantina di presidi prossimi alla pensione non avesse ottenuto la prorora all'incarico dal Ministero dell'Istruzione.


Al centro della sospensione del concorso presidi, stabilità dal Tar il 18 luglio scorso, ci sono dubbi sulla trasparenza delle procedure. Le buste che contenevano le prove scritte e i nomi dei candidati non sarebbero state abbastanza trasparenti da garantirne l'anonimato. "Non è una guerra tra chi ha vinto e chi no - dicono i 101 candidati che ricorsero al Tar contro la mancata ammissione alle prove orali - perché è la dimostrazione che è stato leso un principio costituzionale. E questo dovrebbe preoccupare chiunque lavori nella scuola".

L'ORDINANZA DEL CONSIGLIO DI STATO
 

di Luca Salvi