di Massimiliano Mingoia

Milano, 28 agosto 2012 — Dopo i biglietti per le partite e i concerti allo stadio di San Siro, ecco quelli per il Gran Premio d’Italia d’automobilismo all’autodromo di Monza. Tutti biglietti omaggio, destinati agli esponenti politici del Comune: sindaco, assessori e consiglieri comunali. E non solo a loro, naturalmente. La Casta politica dei «furbetti» del ticket gratuito è ben più estesa e ramificata. A Palazzo Marino, intanto, è di nuovo polemica. La scorsa settimana è stata la riforma voluta dall’assessore allo Sport Chiara Bisconti sui 320 ticket gratuiti per il Meazza a tenere banco: dall’inizio di questo campionato solo la metà dei biglietti omaggio resterà in mano a sindaco, assessori e consiglieri comunali, mentre l’altra metà è destinata a studenti, anziani, dipendenti comunali, operatori penitenziari e detenuti in permesso straordinario. Una riforma che non ha convinto tutti, anzi.

Il privilegio dei ticket gratis per il Meazza, però, non è il solo per gli esponenti di Palazzo Marino. Nei giorni scorsi infatti i capigruppo dei partiti presenti in Comune hanno ricevuto l’invito ufficiale all’83° Gran Premio d’Italia, in programma domenica 9 settembre. L’invito — recapitato per posta elettronica — è del presidente dell’Automobile club di Milano, Carlo Edoardo Valli. La formula è quella di rito, «lieto di invitarLa», la raccomandazione prevedeva di confermare la presenza sulle tribune dell’autodromo entro la data di ieri e l’indicazione è che «il biglietto, che Le sarà riservato, personale e non cedibile, potrà essere ritirato il 6 e il 7 settembre» presso la sede milanese dell’Automobile Club in corso Venezia 43. Nell’email si raccomanda ai capigruppo di estendere l’invito a tutti i consiglieri dei singoli gruppi

Tutti al Gran Premio, senza spendere un euro. Le agevolazioni non mancano per i politici di Palazzo Marino. Ma un consigliere comunale, il radicale Marco Cappato, promette che lui non utilizzerà il biglietto omaggio per l’autodromo e subito dopo va all’attacco: «Tenendo ben presente che l’Aci è un ente pubblico, sarebbe interessante sapere quanti sono i biglietti gratis distributi e quali sono le figure istituzionali che li hanno utilizzati». Cappato, che sta conducendo una battaglia anche contro i ticket omaggio per il Meazza, si ferma qui.

Nel mirino, ancora una volta, la governance dell’autodromo, già finita nei mesi scorsi sotto la lente della magistratura monzese, che indaga sulla gestione della Sias (Società incremento automobilismo e sport), che opera per conto dell’Aci di Milano. Una pressione talmente forte, quella dei giudici, che qualche pessimista ha già profetizzato che quella del prossimo 9 settembre potrebbe essere l’ultima edizione del Gran Premio di Monza. Biglietti omaggio oppure no.

massimiliano.mingoia@ilgiorno.net