Milano, 27 agosto 2012 - Botta e risposta. Il sindaco Giuliano Pisapia, interista doc, replica al 20enne tifoso milanista Pietro Vitali, che domenica sul Giorno ha lanciato un duro attacco agli esponenti di Palazzo Marino («Sono sempre stato deluso dalla politica, dalla Casta. Non è giusto che i politici possano entrare gratis, potrebbero regalare molti più biglietti a chi non può andare allo stadio»). Ogni riferimento di Pietro alla riforma sui ticket gratuiti appena varata dalla Giunta comunale è puramente voluto: l’assessore allo Sport Chiara Bisconti ha spiegato che sui 320 biglietti gratis assegnati all’ammistrazione comunale, proprietaria dell’impianto, per le partite di Milan e Inter, la metà dei tagliandi, 160, dall’inizio di questa stagione calcistica sarà consegnata a semplici cittadini: studenti, anziani, dipendenti comunali (assegnazione con una lotteria ad hoc), operatori penitenziari e detenuti in permesso speciale. Insomma, la metà dei ticket del Comune non sarà più nelle mani dei politici. Per Pietro, da otto anni abbonato al terzo anello rosso di San Siro, è troppo poco.

Le parole del giovane tifoso hanno colpito Pisapia, che ieri, nonostante sia in vacanza all’estero, ha scritto una lettera al Giorno per replicare a Vitali (la missiva integrale è riportata qui a fianco, ndr). Il sindaco sottolinea: «Caro Pietro (...), condivido gran parte delle tue parole, tanto che personalmente non ho mai utilizzato le facilitazioni concesse ai politici e che da parlamentare ho rifiutato le tessere che permettevano l’ingresso gratuito ai cinema o negli stadi».

Il messaggio è chiaro: lui, il sindaco «arancione», non si considera un esponente della Casta. E subito dopo precisa: «Da sindaco sono andato una sola volta a San Siro, a rappresentare la città in occasione del primo derby tra Milan e Inter dopo la mia elezione (15 gennaio 2012, vittoria dei nerazzurri per 1 a 0 con gol di Milito, ndr). Mi è sembrato un tributo doveroso a due squadre che hanno fatto, e continuano a fare, la storia del calcio e che rappresentano la nostra città nel mondo. Nelle altre occasioni ho restituito i biglietti o li ho rimessi a disposizione dei cittadini».

Pisapia non ci sta a vedere il suo nome a fianco di quello di politici che tutte le domeniche vanno allo stadio con i biglietti gratis, compresi quelli del Comune: «Non è giusto mettere tutto e tutti sullo stesso piano. La convenzione per lo stadio risale al 2000, oltre dieci anni prima delle mia elezione, è di durata trentennale e prevede che ci siano 4 posti a disposizione della città che il sindaco può utilizzare per motivi istituzionali, ad esempio in occasione delle molte visite di delegazioni straniere a Milano». La chiosa della lettera del sindaco è un invito a Pietro e ai suoi amici a Palazzo Marino per parlare della questione biglietti «e magari anche di calcio». La risposta del giovane rossonero, ne siamo certi, non si farà attendere.
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