Milano, 26 agosto 2012 - Biglietti gratis per San Siro. La metà dei 320 ticket che Milan e Inter consegnano a Palazzo Marino a ogni partita di campionato e coppe sarà regalata a studenti, anziani, dipendenti comunali, operatori penitenziari e detenuti in permesso speciale. Ma cosa pensa chi, per gustarsi tutte le azioni dagli spalti, sottoscrive ogni anno un abbonamento a pagamento? Pietro Vitali, 20enne dal cuore rossonero, non ha dubbi: «Sarebbe meglio se assessori e company donassero molti più biglietti. Ancora meglio, se li dessero tutti ai cittadini». Un commento a freddo contro i vip che, in base a una convenzione con le società calcistiche, hanno diritto a entrare allo stadio senza sborsare un euro.

«Io sono sempre stato deluso dalla politica, dalla casta», spiega Pietro, che l’abbonamento deve guadagnarselo. «Ho appena finito di studiare, mi sono diplomato alla civica scuola di Musica in tecnologia audio a indirizzo musicale e vorrei fare il fonico, spero di non restare disoccupato. Vorrei potermi pagare anche l’ingresso allo stadio che finora mi è stato sempre concesso e donato dai miei genitori, con sacrifici. Mio padre lavora alla centrale del latte e mia madre è fisioterapista». Ma «in questo periodo di crisi tutte le persone comuni devono sudarselo. Non è giusto che i politici possano entrare gratis, potrebbero regalare molti più biglietti a chi non può andare allo stadio».

E’ stato il papà a inculcargli fin da piccolo la passione per il Milan. «L’abbonamento lo facciamo insieme da circa otto anni ma lui va a San Siro da sempre», aggiunge Pietro, con indosso maglia rossonera e calzoncini bianchi, da vero fan sfegatato. «Compriamo quello che costa meno e ci sediamo al terzo anello rosso. Di solito spendiamo tra 130 e 150 euro ciascuno per vedere tutte le partite di campionato. Noi pensiamo ad abbonarci già a giugno, avendo la prelazione come tifosi già iscritti». E conquistare i posti è una vittoria. Per questo, come principio, giudica la riforma del Comune «una cosa buona. C’è gente che la partita vorrebbe vederla ma non può, ed è un bene che abbia questa possibilità. A me non dà fastidio anche se pago; dopotutto io ho la certezza di assistere a tutto il campionato, mentre chi riesce ad aggiudicarsi un biglietto omaggio probabilmente non avrà molte altre occasioni».

Per un ingresso, di solito, bisogna pagare «tra i 15 e i 50 euro», precisa Pietro. «Dipende dal tipo di partita». Positivo per il ragazzo anche il fatto che i biglietti saranno nominativi: «Meglio, così si evita confusione e la possibilità di scambi». Il 20enne considera lo stadio un mondo a parte. Negli ultimi anni, con tutte le offerte e i vantaggi offerti dalle pay tv, si è spopolato. Noi tifosi siamo sempre gli stessi e sono nate delle belle amicizie, siamo come una grande famiglia che si ritrova insieme ogni volta che gioca il Milan».

Quasi completamente al maschile. E guai a perdersi una partita, per chi considera il calcio molto più che un hobby. Stasera, però, pur avendo l’abbonamento in tasca, Pietro non potrà stare vicino ai suoi beniamini per il match Milan-Sampdoria: «Devo andare a trovare mia sorella fuori città», racconta. Ma la sua fede rossonera resta salda. Per rifarsi, dopotutto, ha davanti tutto il campionato.

di Marianna Vazzana