Milano, 17 agosto 2012 - Gli imprenditori musulmani pesano per un terzo nel commercio degli stranieri a Milano. Lo dice uno studio della Camera del Commercio, pubblicato in coincidenza con la fine del Ramadan, il mese del digiuno per i musulmani. Sono quasi 1.500 le ditte attive a Milano città con titolare proveniente da un Paese musulmano direttamente impegnate per questa occasione. Superano le 2.500 se si considera anche la provincia.

La merceologia più frequente è l'abbigliamento e calzature (757 ambulanti specializzati e 35 negozi al dettaglio a Milano città, oltre 1.200 ambulanti e 52 negozi con la provincia), producono e commerciano pane e dolci (27 imprese individuali in città, oltre 49 con la provincia), sono titolari di ristoranti (308 nel comune, 637 con la provincia) e macellerie (45 a Milano città, 71 con la provincia ), vendono alimentari (171 ambulanti nel comune, 255 con la provincia) e gestiscono bar (84 a Milano e 105 con la provincia).

I dati confermano un fatto che si riscontra anche a vista d'occhio: queste imprese si concentrano soprattutto attorno a via Padova e via Pietro Crespi, con 155 ditte, forte presenza anche nella zona di piazzale Loreto e viale Monza con 89 esercizi e zona Corso Lodi con 78 aziende. Al quarto posto i dintorni di via Tracia con 70 attività seguita da zona Lorenteggio con 68. Se si considerano tutti i settori, in totale sono oltre 11.852 le cariche di imprenditori provenienti dai principali Paesi a maggioranza musulmana presenti a Milano città, 17.649 con la provincia, e rappresentano quasi un terzo di tutte le cariche detenute da stranieri. I più presenti gli egiziani: sono 6.061 le cariche (in crescita dello 5,2% dal 2011). Seguono i marocchini con 1.403 cariche e i bengalesi con 1.322, che registrano in un anno una crescita del 21%.