Milano, 3 agosto 2012 - Il sogno sta per diventare realtà. Tempo cinque anni e anche l’Inter avrà uno stadio di sua proprietà. C’è scritto nelle carte che hanno sancito l’accordo fra il club nerazzurro e la China Railway Construction Corporation. Ora che ci sono i tempi (2017 l’anno di consegna per l’impianto), si può pensare alle modalità. E quindi ai progetti e soprattutto ai costi. Anche per questo motivo Massimo Moratti ha voluto portare in società un dirigente preparato come Marco Fassone.

Il nuovo direttore generale (fino allo scorso anno al Napoli) in passato ha partecipato attivamente alla realizzazione dello Juventus Stadium, da dirigente dei bianconeri. Quindi sa bene come muoversi in questo campo. L’Inter non partirà proprio da zero: il modello della nuova casa nerazzurra è stato realizzato diversi anni fa, ma la crisi economica frenò la proprietà in attesa di tempi migliori e di finanziatori interessati a fare un investimento importante. Adesso quei finanziatori ci sono. E nei prossimi due anni alcuni passaggi sono fondamentali per arrivare all’obiettivo finale. Intanto bisogna individuare l’area per la costruzione del nuovo stadio. Sarà pubblica? Privata? Questo è tutto da scoprire.

Il criterio della logistica non è da sottovalutare: perché il tifoso interista non è solo milanese, quindi si farà un’indagine per capire la provenienza della maggior parte dei supporter. In seguito si deciderà il pool di progettisti cui verranno affidati ai lavori.
I cantieri verranno avviati probabilmente subito dopo l’Expo e in due anni il nuovo stadio sarà pronto.

Sia chiaro: non sarà come Wembley o l’Emirates, ma potrà fare concorrenza alla maggior parte dei più moderni impianti europei. La capienza prevista oscilla fra i 55.000 e i 60.000 posti. L’impianto, il cui nome arriverà da uno sponsor, sarà dotato di moderni Sky Box che la società potrà sfruttare in settimana come uffici, di posti esclusivi dotati di tutti i comfort, di negozi da dare in concessione, di ristoranti e di spazi per i bambini che in occasione delle partite i genitori potranno lasciare a educatrici, del museo nerazzurro, di tabelloni 3d per i replay e del wi-fi in tutta la zona. Insomma, un vero e proprio «gioiello».

di Giulio Mola