Milano, 25 luglio 2012 - Nessun questionario inviato ai negozi, nessuna guida sulla «Milano aperta ad agosto»: quest’anno il Comune ci rinuncia. Effetto delle ristrettezze di bilancio ma anche della liberalizzazioni degli orari degli esercizi pubblici decisa dal Governo. Un provvedimento, quello di Palazzo Chigi, che ora rischia di lasciare interi quartieri della città senza neanche un negozio aperto nei giorni clou delle vacanze estive, quelli di agosto.

A lanciare allarme e appello è l’assessore comunale al Commercio, Franco D’Alfonso: «Quest’anno saranno molti i milanesi che resteranno in città, per scelta o per necessità. Rivolgo quindi un invito ai commercianti affinché la risposta di tutti gli esercizi, soprattutto quelli di vicinato, sia adeguata alla domanda e si eviti la serrata agostana». «La legge — ricorda D’Alfonso — ha tolto potere al Comune». Per questo l’assessore rilancia il protocollo sottoscritto nei mesi scorsi con le associazioni di categoria. Un protocollo non vincolante con il quale le associazioni del commercio si sono impegnate a garantire almeno il 30% di negozi aperti in tutte le nove zone della città e per tutti i settori merceologici.

Un invito, quello dell’assessore a rispettare il protocollo, al quale si associa Simonpaolo Buongiardino. Il vicepresidente di Unione Confcommercio ridimensiona però l’allarme. «Quest’anno — premette Buongiardino — vige una totale deregulation, anche a causa della liberalizzazione degli orari. Noi continueremo comunque a fare la nostra parte a titolo volontaristico, non con un programma, però, come avveniva gli scorsi anni».

«Dopo tanti anni ‘Milano aperta d’agosto’ ha cambiato modalità — prosegue, non senza un pizzico di polemica, il vicepresidente di Unione Confcommercio —: prima si davano informazioni ai cittadini dopo averle raccolte con questionari compilati dai commercianti ma per ragioni, penso, di bilancio, quest’anno nessun questionario, ma solo un invito sul sito a garantire i servizi».

Per Buongiardino «non è vero che i negozi aperti ad agosto saranno solo il 20%» del totale. Tale percentuale si registrerà, «forse, la settimana centrale del mese. Ma nella prima e nell’ultima le percentuali sono enormemente maggiori». Infine una rassicurazione che va nella direzione dell’appello dell’assessore D’Alfonso: «Stiamo monitorando e stiamo sensibilizzando tutti i nostri associati. Tutti i sistemi commerciali milanesi saranno attivi: dai mercati comunali coperti e no, alla media e grande distribuzione fino ai negozi al dettaglio».
giambattista.anastasio@ilgiorno.net