Milano, 20 luglio 2012 - «Al momento le graduatorie sono bloccate». Non è in vena di dichiarazioni Giuseppe Colosio, direttore dell’Ufficio scolastico regionale, il giorno dopo che il Tribunale amministrativo regionale lombardo ha sconfessato il lavoro delle commissioni esaminatrici. Più di 1.800 elaborati scritti — due per candidato — corretti in soli quattro mesi, a tempo di record, prima negli uffici di via Ripamonti e poi presso il liceo Berchet.
Durante la correzione delle prove scritte, tuttavia, uno dei commissari, il preside del Vittorio Veneto Michele D’Elia, aveva lasciato l’incarico per protesta contro «i tempi-capestro» imposti alle correzioni. Ieri mattina, qualche candidato preside si è appostato in via Ripamonti per protestare e chiedere spiegazioni. E Colosio studiava le contromisure.
Direttore, il concorso è sospeso.
«Al momento non voglio rilasciare commenti».
Cosa farete ora?
«L’Avvocatura di Stato impugnerà la sentenza. Dobbiamo stare abbottonati. Stiamo lavorando in vista dell’appello presso il Consiglio di Stato».
Ma come è stato possibile che le buste contenenti i nominativi fossero trasparenti?
«Le procedure sono state seguire a puntino e a norma di legge. I lavori delle commissioni sono stati seri e ben eseguiti, come dimostrano i risultati».
Per settembre non ci saranno nuovi incarichi dirigenziali.
«Per le nostre scuole sarà un duro colpo, ma ne riparleremo».
di Luca Salvi
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