Milano, 18 luglio 2012 - Vuole semplicemente tornarsene a casa. A differenza di altri clandestini in Italia, Irir Fria, 28 anni, senza permesso di soggiorno e senza documenti, vorrebbe solo essere rimpatriato nel suo Paese. E per tornare in Egitto si è fatto fermare tre volte in meno di 24 ore, minacciando di spaccare tutto ‘’fino a quando non mi fate tornare nel mio Paese’’.

Era stato bloccato lunedì scorso per aver danneggiato un pullman Malpensa express, ma appena rilasciato ha afferrato un sasso e lo ha scagliato contro il parabrezza di un taxi che passava, sfondando il vetro. Finito di nuovo in Questura per l’ennesima denuncia attorno alle 16, verso le 20 è stato accompagnato all’esterno da un poliziotto, che pochi secondi dopo lo ha visto avventarsi contro la vetrina di un bar in via Fatebenefratelli, proprio di fronte all’ingresso principale della Questura. L’egiziano ha afferrato la base di un ombrellone che era all’esterno del locale e lo ha scaraventato contro la vetrina mandandola in frantumi, con buona pace del titolare che per fortuna era assicurato.

Fria è stato arrestato dagli agenti, ai quali ha confessato che il suo comportamento ha l’unico obiettivo di accelerare il rimpatrio in Egitto a spese dell’Italia. Inutili i tentativi di spiegargli che questo non è il sistema più efficace per tornare a casa (soprattutto perché non ha i documenti). L'uomo ha risposto che continuerà a spaccare tutto e a farsi arrestare finché non avrà ottenuto il suo proposito: tornare a casa.