di Giambattista Anastasio

Milano, 3 luglio 2012 — Chiede tempo, Marco Granelli. E fiducia. Sabato notte all’Arco della Pace due studenti universitari sono stati picchiati da 12 ragazzi per un pacchetto di sigarette. In via Vetere, al Ticinese, i venditori abusivi di birra continuano il loro commercio nonostante il piano di contrasto appena varato dalla Giunta. In via Gola, ecco lo spaccio. Pezzi di notti milanesi che sembrano comporre un puzzle all’insegna dell’«allarme movida». E nel mirino finisce proprio Granelli, l’assessore alla Sicurezza e alla Coesione sociale da mesi impegnato a raddrizzare gli effetti distorti del divertimento notturno. Rivendica quanto finora fatto, l’assessore.

Ma con apertura e realismo sottolinea che le sue misure «sono sperimentali»: nessuna pretesa di avere la ricetta per risolvere tutti i problemi. Non, almeno, nell’immediato. Perché? Qui si arriva al nodo della questione: «Dietro venditori abusivi di birra o spacciatori ci sono — avverte Granelli — i grandi numeri di una criminalità organizzata che fa pressione sulla movida milanese. Non sempre quelli che vediamo nelle vie del divertimento e nei parchi sono liberi professionisti».

Assessore, come intende combattere, allora, questa «pressione della criminalità organizzata» sulla movida?
«Con un’azione strutturata come quella messa in campo in questi mesi. Nelle ultime due settimane la polizia locale ha messo a segno 6 arresti tra Navigli, Colonne e corso Como. Per lo più spacciatori. La polizia locale, ora, abbina l’intervento immediato ad una vera e propria attività di indagine. La notte del 15 giugno ero con gli agenti in via Gola, dove è radicato lo spaccio di stupefacenti. La presenza stessa della pattuglia ha allarmato i pusher, ne sono dovute arrivare altre. Ma quel che più conta è che uno spacciatore lo abbiamo arrestato solo il giorno successivo, a casa sua, dopo un’attività di indagine mirata a capire come si muovesse e chi avesse dietro. C’è bisogno di tempo perché i delinquenti si rassegnino alla rinnovata presenza delle divise. E tempo per le indagini».

Accade lo stesso coi venditori abusivi di birra di via Vetere?
«In questo caso il più delle volte interveniamo subito col sequestro delle bottiglie: facciamo in media quattro sequestri a sera, 300 le bottiglie sequestrate nel weekend dal 15 al 17 giugno, 3 mila quella sequestrate domenica in piazza Duomo. Ma anche per i venditori abusivi ci sono agenti in borghese il cui obiettivo è capire le dinamiche dello smercio illegale di alcolici. Dietro ci sono grandi numeri, come dimostra l’entità dei nostri sequestri, una criminalità davvero organizzata. Al parco Cassinis abbiamo addirittua sequestrato due camioncini-frigo».

A che servono le transenne intorno alle Colonne e alla Basilica di San Lorenzo se poi i vigili consentono ai ragazzi di spostarle e sedervisi?
«Evidentemente c’è stata una mancata applicazione delle nostre disposizioni da parte degli agenti. Ma le transenne, per me, sono utili soprattutto a protezione del sagrato e della basilica, non tanto delle colonne. È un’opinione personale, perché sul tema dovremo nuovamente confrontarci, anche con commercianti e associazioni».

giambattista.anastasio@ilgiorno.net