di Nicola Palma

Milano, 27 giugno 2012 - Un’impennata da dodici milioni di euro. Si passa dai due milioni assegnati nel 2003 ai 14 milioni e passa del 2004. Così la Fondazione Maugeri ha risalito in dodici mesi la classifica degli ospedali più remunerati da Regione Lombardia per le cosiddette funzioni non tariffabili, cioè le attività di eccellenza e ricerca con rimborsi «non predefiniti». Soldi, tanti soldi, che si aggiungono al denaro che il Pirellone riconosce annualmente alle strutture assistenziali per i normali Drg. Soldi finiti nel mirino della Procura di Milano, che sta passando al setaccio le delibere delle Giunte guidate dal governatore Roberto Formigoni, indagato per corruzione e finanziamento illecito nell’inchiesta sull’istituto di cura con base a Pavia: nell’ipotesi dei magistrati — da verificare attraverso la completa acquisizione dei provvedimenti preparati dal supermanager della Sanità, Carlo Lucchina (anche lui indagato), e firmati dal presidente e dai suoi assessori — sarebbe stato il faccendiere Pierangelo Daccò a indirizzare quei fondi, utilizzando una parte dei 70 milioni di euro versatigli dalla Maugeri per pagare vacanze esclusive, resort extralusso e cene luculiane a Formigoni.

Basta dare un’occhiata alle delibere (consultabili sul sito web della Regione) degli ultimi dieci anni (mancano il 2007 e il 2009) per avere un quadro dettagliato. Si inizia nel 2003, con denaro riconosciuto per attività svolte nell’anno precedente: la Fondazione pavese si deve accontentare di 2,039 milioni di euro, al terzo posto nella graduatoria degli Irccs privati dietro l’inarrivabile San Raffaele (23 milioni) e la Fondazione Mondino di Pavia (2,171 milioni).

Nel 2004, la situazione cambia: se la cifra destinata alla creatura di don Verzé rimane quasi inalterata (23,223 milioni), quella riservata alla Maugeri schizza a 14,146 milioni di euro. Cos’è cambiato? A leggere i testi delle due determinazioni, sembra decisivo uno dei nuovi parametri introdotti nel frattempo per misurare il grado di efficienza: è il parametro A. 16 «Funzione per qualità ed alta complessità dell’assistenza riabilitativa». Un parametro nel quale le strutture della Maugeri (Tradate, Gussago, Castelgoffredo, Pavia e Montescano) primeggiano per distacco, tanto da accaparrarsi quasi la metà dei soldi a disposizione: più di 14 milioni di euro sui 32 erogati in tutto a 35 strutture. È lì il cambio di passo, che poi si cristallizzerà negli anni, fino a raggiungere i 20,7 milioni del 2010, con un picco di 26,4 nel 2009.

Fin qui i numeri, che possono voler dire tutto e nulla: spetta ai pm capire se l’exploit della Maugeri sia stato favorito, e in che modo, da colui che si vantava di «aprire le porte in Regione», cioè l’intermediario d’affari Daccò, in carcere dallo scorso 15 novembre. C’è chi, invece, dal carcere potrebbe uscire presto: è attesa per oggi la decisione del gip Vincenzo Tutinelli sull’istanza di arresti domiciliari avanzata dalla difesa di Costantino Passerino, ex direttore amministrativo della Fondazione Maugeri. Sulla scelta del giudice non potrà non pesare il parere negativo della Procura, che considera «la condotta» del manager ancora «incerta»: in pratica, secondo i sostituti Antonio Pastore e Laura Pedio, Passerino non starebbe dicendo tutto quello che sa.

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