Milano, 15 giugno 2012 - "In un 2012 così pericoloso possiamo superare i problemi solo restando uniti". Un messaggio giá sentito, ma che diventa originale e speciale se ad inviarlo dal palco di un San Siro quasi del tutto pieno è Louise Veronica Ciccone. Nonostante gli inevitabili "Ciao Milano" e "Ciao Italia" - che sembrano non passare mai di moda fra le star straniere, chissà forse perché fanno tanto proprio star secondo loro -, Madonna, 54 anni fra due mesi, balla splendidamente e non si risparmia regalando ai fans della seconda tappa italiana dell'Mdna Tour uno spettacolo più che un semplice concerto.

Introdotta dal dj francese Martin Solveig, miss Ciccone si fa attendere dal pubblico per un'ora suscitando fischi e malumori e iniziando il concerto alle 22 come era avvenuto a Roma. Nulla di grave, perché l'ingresso è di quelli che fanno rimanere a bocca spalancata. Quando si dice costruire la carriera in base al nome: Madonna lo sa fare, stupire e trasgredire sono i suoi marchi di fabbrica. E così spazio a una croce con mdna al posto di inri e alla scenografia su video wall dell'interno di una chiesa. Quest'ultima viene distrutta alla fine di Girl gone wild da Madonna stessa con un pugno.

Trasgressiva, energica, piena di voglia di stupire nella prima parte della serata, quando dà spazio ai nuovi successi con Revolver, Give me all your luvin', Gang Bang e alle sempre collaudate Papa don't preach - purtroppo solo accennata - ed Hang Up. Le scenografie sul video wall si susseguono e i ballerini attorno alla star anche in un tripudio di luci, colori e coreografie alle quali partecipa, peraltro senza l'uso dell'archetto ma con il microfono a gelato che mette in tasca, poi alla cintura e all'uso riprende in mano per cantare con disinvoltura e senza mai neppure un accenno di fiato corto, la star.

Poi, in una sorta di ritorno alle vecchie radio e quindi ai tempi andati - che per fortuna con Madonna tornano eccome - alcuni dei successi del passato. Miss Ciccone si veste da majorette e intona Express Yourself non mancando di richiamare la polemica con Lady Gaga per Born this way, brano molto simile al suo, e coinvolgendo anche sonorità che molto ricordano, probabilmente volontariamente, Hollaback girl di Gwen Stefani. Poi spazio ai classici come l'intramontabile Vogue e una sensualissima Human nature su tutte, oltre all'immancabile ritornello di Erotica. Like a virgin poi è una perla di sensualità e di poesia, anche se forse il fatto di averla resa lenta fino quasi ad accostarla al parlato più che al cantato ha suscitato un po' di rammarico nei fans che avevano sperato di poterla ballare come negli anni Ottanta.

Ma Madonna è quella delle scelte controcorrente, si sa. E quindi non inserisce nella scaletta due must come Isla bonita e Material girl e la splendida American Pie, ma - e questo è spettacolo puro - fa cantare a tutto San Siro, e forse anche a un paio di isolati più lontano, una Like a prayer con tanto di coro gospel. È il momento che tutti aspettavano: questa è Madonna. Tutti in piedi, tutti a cantare a squarciagola. Non si puó che concludere con il ritmo di Celebration. Peccato che la star non si sia fatta perdonare del ritardo iniziale con un bis finale, ma le circa due ore e mezza di show sono valse il prezzo del biglietto.