Milano, 27 maggio 2012 - "Questi attacchi falliranno come sono falliti finora: non cederò al ricatto". Lo sostiene Roberto Formigoni, in una lettera aperta, a proposito delle indiscrezioni sui verbali dell'imprenditore Daccò, in carcere a seguito delle inchieste sulla Fondazione Maugeri e il San Raffaele. "Prosegue con grande clamore la pubblicazione di atti coperti da segreto istruttorio e riguardanti interrogatori di persone detenute - inizia la lettera del 'governatore' lombardo - Verbali che talvolta assumono forme diverse e che sono anche interpretati in maniera diversa a seconda di chi li pubblica".

"Ad esempio - prosegue la lettera - quando Daccò dice 'non ho mai avuto nulla in cambio da Formigoni', è chiaro che intende dire che non ha mai avuto favori in cambio, ma c'e' sempre qualcuno che per ricondurre la realta' ai suoi fini lo interpreta come 'non ho avuto da Formigoni rimborso dei soldi anticipati'". Probabilmente la pubblicazione illegale di tali atti continuerà anche nei prossimi giorni, con sempre nuovi particolari impossibili da verificare. Tali atti non contengono nulla di penalmente rilevante ne' a carico mio, ne' di miei collaboratori, ma danno spazio a speculazioni e attacchi politici senza precedenti, infondati, che hanno l'evidente scopo di minare la credibilita' mia e del governo di Regione Lombardia".

"Mi limito - appunta ancora Formigoni - a correggere o smentire alcune delle piu' importanti falsita' che sono state scritte in questi giorni. Primo: sono stato talora ospite sulla barca Ad Maiora di Antonio Simone, amico da 40 anni, sempre su suo invito, spesso in compagnia di parenti o amici di Simone e di Dacco' o di loro stessi: qualche week end di giugno o luglio, alcuni giorni durante le vacanze di agosto. Secondo le spese al Meeting di Piero Daccò mi riguardano solo molto parzialmente: ho partecipato a tutte le 31 edizioni del Meeting e sono stato a colazioni o a cene con centinaia di ospiti; con Dacco' soltanto 2 o 3 volte in tutto. E basta. Terzo mai stato a Rio de Janeiro con Piero Dacco'". 

La lettera aperta del Presidente si chiude con queste conclusioni: "Ricordo che - nonostante la rabbia e lo sconforto degli avversari politici e della stampa ostile - non sono oggetto di indagine come non lo e' nessun dirigente di Regione Lombardia. Ma soprattutto ognuno dovrebbe ricordare che la questione vera e' un'altra: Piero Dacco' ha o non ha tratto qualche indebito vantaggio da Regione Lombardia per il fatto di conoscermi? La mia risposta e' no ed e' sempre stata no, e d'altra parte nessun procedimento e' stato aperto su di me o su Regione Lombardia dopo un anno di indagini della Magistratura. Se la stampa dimostrera' il contrario, confermo che mi assumero' tutte le mie responsabilita'. Ma cio', mi si creda, e' impossibile, ripeto, impossibile".

 

DACCO': "CONTRATTI FITTIZI" - Il faccendiere Pierangelo Daccò nell'interrogatorio davanti ai pm milanesi ha parlato anche di contratti fittizi in relazione al noleggio dell'imbarcazione Ojala. Daccò lo ha spiegato ai magistrati dopo che gli stessi gli hanno contestato carte provenienti dalle autorità svizzere: ''Sono contratti  mai eseguiti nel senso che non e' mai stato pagato il corrispettivo previsto''. Quindi ha precisato che dovendo ospitare per alcune settimane Formigoni e Perego, il suo fiduciario gli aveva consigliato di stipulare quei contratti ''in modo che in caso di controlli da parte delle autorita', Perego e Formigoni potessero giustificare l'utilizzo della barca''.

DACCO' : "IN REGIONE MI INDIRIZZO' COLUCCI" -  Il faccendiere Pierangelo Daccò fu indirizzato in Regione Lombardia da Michele Colucci (Psi), ex assessore regionale ai servizi sociali, coinvolto nell’inchiesta Mani Pulite. Lo ha spiegato ai pm di Milano. Daccò ha raccontato che nel 1978 venne avvicinato dall’economo del Fatebenefratelli che gli chiese se poteva verificare lo stato di alcuni pagamenti che l’ospedale attendeva dalla regione. ‘’In Regione - ha precisato - fui indirizzato da un politico, tale Michele Colucci’’. Colucci, all’epoca aveva il controllo di cliniche, Ussl e istituti di ricerca a Milano e in provincia e controllava 30 mila voti, per la maggior parte degli immigrati dal sud. Il pm Fabio De Pasquale gli sequestrò un archivio con tutti i nomi. Michele Colucci è fratello di Francesco Colucci ex questore della camera e zio di Alessandro Colucci, attuale assessore in Regione Lombardia.

DACCO': "META' DEI GUADAGNI A SIMONE" - Sempre nell'interrogatorio, Pierangelo Daccò ha spiegato i suoi rapporti con la regione Lombardia nel rappresentare le esigenze della Fondazione Maugeri e ha raccontato di avere dato soldi ad Antonio Simone, amico di Formigoni, la cui moglie in una lettera alla stampa ha polemizzato con il presidente della Lombardia per il suo stile di vita.  ‘’La mia attività - ha precisato - consisteva nel parlare con il direttore generale Luccina ovvero con l’assessore in carica e nel cercare di convincerli della bontà delle richieste ed esigenze rappresentate dalla fondazione Maugeri’’.  Daccò ha quindi precisato di avere corrisposto ad Antonio Simone, assessore negli anni ‘90 e coinvolto nell’inchiesta, il 40-50% di tutti i compensi ricevuti. ‘’Mi chiedete - ha aggiunto - per quale motivo abbia corrisposto a Simone la metà dei guadagni provenienti dalla Fondazione, e rispondo che l’ho fatto perche’ era stato lui a presentarmi il cliente e in alcune occasioni svolgeva in mio favore attivita’ di consulenza in materia politico-sanitaria’’.

DACCO': "CENE PER MOSTRARE MIE CONOSCENZE" - Le cene a cinque stelle ''erano destinate a mostrare ai miei conoscenti e clienti le mie conoscenze importanti con politici, esponenti delle forze dell'ordine, professori universitari nelle facolta' di medicina''. E' unaltro dei passaggi dell'interrogatorio di Pierangelo Dacco'. Il faccendiere ha riferito delle cene da lui offerte in ristoranti come ''Lo Squero'' di Rimini in occasione del meeting di Cl o come quella da Sadler a Milano. A proposito di quest'ultima Daccò ha aggiunto:''Si tratta di una delle cene che organizzo per le mie pubbliche relazioni'' alla quale era presente anche Formigoni.