Milano, 25 maggio 2012 - Expo sotto la lente dei giudici. La procura di Milano ha aperto un'inchiesta per turbativa d'asta in relazione a una gara d'appalto per l'affidamento dei lavori inerenti alla rimozione di materiale nel sito di Expo 2015, gara aggiudicata nell'ottobre 2011. I pm Paolo Filippini e Antonio D'Alessio coordinati dall'aggiunto Alfredo Robledo hanno inviato la Guardia di Finanza presso la sede di Metropolitana milanese spa con un decreto di esibizione di documenti relativi all'appalto.

 

PRIMA GARA D'APPALTO  - L'inchiesta vede al centro la prima gara di lavori per l'evento, l'unica al momento assegnata, e che riguarda la 'rimozione delle interferenze dal sito espositivo' di Expo 2015. Il 20 ottobre scorso, la societa' Cmc di Ravenna ha vinto la gara d'appalto, il cui valore era di circa 97 milioni di euro, presentando un'offerta di circa 65 milioni di euro, con un ribasso dunque di circa il 42%. La gara è stata aggiudicata secondo il criterio del massimo ribasso (oneri per la sicurezza esclusi).  Metropolitana Milanese ha curato la progettazione del bando di gara definitivo e per questo la Gdf ha fatto 'visita' agli uffici di via del Vecchio Politecnico a Milano. Ci sarebbero sospetti su un 'cartello' di imprese che potrebbe averne influenzato la regolarità.

 

FILONE INCHIESTA EX ASSESSORE NICOLI CRISTIANI - L'inchiesta, nella quale sono indagati anche funzionari pubblici, è nata dal filone che ha portato in carcere l'ex assessore regionale lombardo Franco Nicoli Cristiani e l'imprenditore bergamasco Pierluca Locatelli. Proprio le dichiarazioni di quest'ultimo hanno fornito lo spunto investigativo. Locatelli, arrestato lo scorso novembre nell'ambito dell'inchiesta sulla mazzetta da 200mila euro promessa e per metà già consegnata a Nicoli Cristiani per il via libera a una discarica di amianto a Cappella Cantone nel Cremonese, aveva partecipato alla gara Expo, classificandosi al terzo posto. Uno dei sospetti degli inquirenti, da quanto trapela, è che possa essere stato realizzato un cartello di imprese, inquinando la regolarità della gara.

 

 

Sugli interrogatori di Locatelli permane il massimo riserbo, così come sul tipo di impulso che avrebbe dato all'inchiesta, la cui apertura risale al 2011. L'imprenditore bergamasco aveva partecipato alla gara con la ditta Locatelli Lavori spa. L'imprenditore, comunque, sembra ritenuto credibile dagli investigatori, anche perché ha confessato il versamento della tangente a Nicoli Cristiani. Se questo, dunque, è lo spunto investigativo, attraverso l'acquisizione della documentazione in Metropolitana MIlanese l'obiettivo della procura intanto è quello di verificare la correttezza della procedura amministrativa della gara d'appalto, controllandone modalità, tempi, giudici, partecipanti, chiarendo se è stata istruita rispettando i requisiti della segretezza e della parità dei contendenti.

 

 

METROPOLIANA MILANESE - Metropolitana milanese Spa ha precisato che per quanto riguarda l'appalto per il quale la Procura di Milano ha aperto un'inchiesta per turbativa d'asta si e' limitata a formire un supporto tecnico ad Expo. ''Metropolitana milanese spa - è scritto in una nota - in merito alla gara riguardante la rimozione per le interferenze nel terreno dove si svolgera' l'Expo ha solo fornito supporto tecnico alla societa'. La stazione appaltante e' Expo spa. Noi stiamo preparando tutta la documentazione che ci e' stata richiesta dagli inquirenti''