Milano, 25 maggio 2012 - Fitto botta e risposta tra i pendolari e Giuseppe Biesuz, amministratore delegato di Trenord, la società che gestisce il trasporto ferroviario in Lombardia. Oggi su Il Giorno la prima puntata di un ampio resoconto dei quesiti posti via mail o durante la maratona telefonica di ieri pomeriggio nella nostra sede di via Stradivari, trasmessa in diretta sul sito web www.ilgiorno.it. Molti i temi sul tavolo: puntualità dei convogli, frequenza delle corse e condizioni di viaggio sui mezzi di Trenord. «Abbiamo messo in campo un piano di investimento da 480 milioni di euro», la rassicurazione di Biesuz, che ha rivendicato gli ottimi risultati conseguiti dalla sua società negli ultimi anni. Pur riconoscendo i limiti ancora da superare: «Cercheremo di migliorare ancora». A cominciare dalla pulizia delle carrozze: «Ogni mese, mando in giro tutti i miei dirigenti sui treni — ha affermato Biesuz — e gli ultimi report sono incoraggianti». Lo stesso amministratore delegato si è impegnato con una pendolare a verificare di persona la situazione sulla tratta Colico-Chiavenna: «Settimana prossima salirò sui treni e poi le farò sapere».
 

Quando i treni della linea S6 arriveranno da Milano a Novara ogni mezz’ora? E quando verrà completato il cadenzamento a mezz’ora sulla linea S8 Milano-Lecco?
Stefano, da Casatenovo
Biesuz: «Per quanto riguarda la linea S6, dal cambio orario di giugno ci saranno solo treni Tsr, che renderanno più fluida e più veloce la percorrenza del Passante. Il potenziamento della S8 è previsto invece da dicembre. Certo, bisogna anche fare i conti con un problema di risorse, perché fare un cadenzamento a mezz’ora dalle 5.30 a mezzanotte vuol dire aumentare la percorrenza e il numero in termini di treni/chilometro. Tuttavia, l’obiettivo temporale resta dicembre».

Perché non aumentate la cadenza delle corse da mezz’ora a quindici minuti sulla linea S13 Milano-Pavia?
Mauro, da Milano
B.: «Stiamo rivisitando il modello di esercizio con Regione Lombardia. Oggi quella linea è cadenzata a trenta minuti; portarla a quindici aumenterebbe il numero dei treni/chilometro da produrre, e non so se le risorse sarebbero sufficienti. Piuttosto, penso valga la pena di verificare se possa essere intensificata la frequenza in alcune ore di punta. D’altronde, il successo di una linea come questa è data proprio dalle tante richieste: se i nostri utenti vogliono un treno ogni quindici minuti, vuol dire che ritengono che il treno sia davvero la risposta per collegare Pavia a Milano. In ogni caso, la cadenza a mezz’ora è la best practice europea».

Nella stazione di Lodi manca un ascensore per i disabili: potete fare qualcosa come Trenord?
Matteo, da Lodi
B.: «Le stazioni dovrebbero essere tutte adeguate per l’accesso dei diversamente abili. Purtroppo, non sono sotto la nostra responsabilità di gestione, anche se conosciamo benissimo tali problematiche: vogliamo agire anche da questo punto di vista».

Sono un pendolare della Carnate-Seregno, e parto da una stazione, quella di Lesmo, che definire poco confortevole è un eufemismo. Potete intervenire sul gestore Rfi?
Stefano, da Casatenovo
B.: «Io non ho motivo di non vergognarmi di questa situazione. È vero, come dice lei, che la responsabilità della gestione è in capo a Rfi, ma, siccome voi siete clienti di Trenord, io devo occuparmi anche di questo. Noi siamo l’unica società italiana ferroviaria a non aver firmato il contratto di accesso alla rete a terra Rfi e non lo firmeremo finché non sarà finito questo contenzioso. Rfi deve iniziare a ragionare in maniera diversa sulla gestione delle stazioni e sull’informazione: è un braccio di ferro importante, e Trenord mi consente di portarlo avanti. Sono convinto che, nel momento in cui non arriveranno i soldi a Rfi per il pedaggio, vedrà che si siederanno a un tavolo con me con un altro spirito e che riusciremo a risolvere anche questi problemi».

Pendolo tutti i giorni da Legnano a Milano. Ho provato a usare il treno, ma dopo due mesi mi sono arreso: sempre in ritardo, spesso soppressi, sporchi. Meglio l’auto.
Marco
B.: «Su circa 56.760 treni al mese, abbiamo raggiunto oggi una percentuale del 91% di convogli in arrivo con meno di cinque minuti di ritardo. Per quanto riguarda i mezzi a disposizione, stiamo migliorando in maniera esponenziale: siamo partiti prima di Trenord con un’età media dei treni di 28 anni, oggi siamo a 18; arriveremo a 14 nel 2014, in perfetta media europea. Credo, però, che il discorso da fare sia sul valore dell’utilizzo del treno. Prendiamo tempi e costi sulla linea Varese-Milano: in auto costa 478 euro al mese, in treno 87 euro. In termini di tempo, ci si impiega in teoria 55 minuti in entrambi i casi, anche se in auto bisogna sperare di non imbattersi in code chilometriche sull’A8 la mattina. D’altro canto, capisco pure che il nostro rapporto con alcuni clienti è talmente deteriorato che bisogna dar loro dimostrazione di buon lavoro non solo per cinque-sei mesi ma su un periodo più lungo».

Sono pendolare sulla linea Colico-Chiavenna. Come pensa si possano risolvere i problemi di cattivo funzionamento delle porte, di ritardo continuo per pendolari e studenti e di mancata manutenzione delle carrozze?
Cesarina dalla Valchiavenna
B.: «Su quella linea utilizziamo materiale rotabile vecchio che va sostituito. Tuttavia, è altrettanto che negli ultimi cinque-sei mesi quei treni stanno facendo il 100% di puntualità. È vero, dobbiamo comprare dei treni nuovi: abbiamo appena lanciato un piano di investimenti da 480 milioni di euro. Da qui al 2014, considerati i tempi tecnici, anche voi avrete treni nuovi. Sulle pulizie, so che stiamo migliorando. Una volta al mese, tutti i miei manager salgono sui treni della Lombardia alle quattro del mattino per controllare le pulizie: ultimamente, ho report piuttosto positivi. In ogni caso, settimana prossima, mi presenterò io stesso sui treni della Colico-Chiavenna per controllare di persona le pulizie».

Ogni volta che si deve prendere il treno, si deve sempre fare i conti con un sovraffollamento da carro bestiame.
Elsa Parini
B.: «I treni sono sovraffollati solo a una distanza di 10-15 chilometri da Milano: se si parte dai capolinea dei treni, si trova sempre posto. Comunque, la signora Parini ha vinto un biglietto: l’accompagno nelle linee metropolitane e ferroviarie di Parigi, Francoforte e Madrid per farle vedere che le condizioni sono identiche. Tanto che in alcuni treni di queste grandi metropoli non ci sono i sedili: si sta in piedi. Purtroppo, è un problema che non risolveremo mai. Ripeto, però: il sovraffollamento è riferito a quindici minuti di percorrenza. Comprendo il disagio, ma non ci si può porre rimedio».

Sulla linea Milano-Novara, i treni emettono per l’intero tragitto un lancinante e insopportabile sibilo, che segnala (sembrerebbe) che il treno è in frenatura. Nessun macchinista mi ha mai saputo dare risposta sui motivi.
Pendolare
B.: «È la frenatura elettrica che si somma a quella pneumatica quando il treno arriva in una stazione. Qual è il problema? Che le linee S arrivano in una stazione ogni chilometro e mezzo: quindi, questo sibilo fastidioso è quasi sempre presente. Stiamo già cercando di porvi rimedio con un diverso sistema di insonorizzazione. Ricordo, però, che è tutto fatto in funzione della massima sicurezza per i passeggeri».

a cura di Sandro Neri, Gabriele Moroni e Nicola Palma