Milano, 22 maggio 2012 - Sono rimasti in circa 20 del collettivo dei 'lavoratori dell'arte' di Macao a stazionare di fronte a Palazzo Citterio a Milano. Volti stanchi e morale abbattuto, i giovani preferiscono trincerarsi in un silenzio stampa. ''Di domande ne sono state fatte tante, ma di risposte ne sono arrivate poche - dice una delle ragazze -. Ora serve un po' di silenzio, ma ci risentiremo''. Nessuna replica quindi del presidio ad oltranza che aveva fatto seguito al primo sgombero di Macao dalla Torre Galfa. Così, se nei giorni del sit-in permanente in via Galvani si parlava fin da subito di nuova occupazione, questa volta i 'lavoratori dell'arte' sembrano preferire prendersi una pausa, prima di eventualmente rimettersi in moto. Infine, che lo sgombero di oggi dall'edificio settecentesco nel quartiere di Brera fosse nell'aria, e che anzi quelli di Macao se lo aspettassero, e' testimoniato dallo striscione srotolato all'arrivo delle forze dell'ordine: 'La vostra politica crea il vuoto'. Ma il collettivo promette: "Ci sentiremo più tardi".

 

SOPRINTENDENTE: "NIENTE DANNI" - La soprintendente per i Beni culturali e paessagistici della Lombardia, Caterina Bon Valsassina, arrivata a Palazzo Citterio poche ore dopo lo sgombero, fa il punto della situazione: "Non ci sono stati danni, il palazzo e' stato tenuto abbastanza bene". Ma lamenta che l'occupazione degli attivisti di Macao abbia ritardato i lavori "tant'e' che stavamo per partire oggi, se non avessero occupato" con i lavori di manutenzione dei tetti. La direttrice afferma che il Cipe ha messo sul piatto 23 milioni di euro all'interno del progetto 'Grande Brera'. Entro "fine anno", ha sostenuto ancora la soprintendente, partiranno i bandi per assegnare i lavori. "Il fatto che non sia adoperato da anni - sottolinea poi riferendosi a Palazzo Citterio - non giustifica assolutamente nessuna occupazione indebita". Ed è stata proprio la denuncia per 'occupazione indebita di edificio pubblico' della Soprintendenza per beni storici, artistici ed etnoantropologici che ha fatto partire lo sgombero degli attivisti. "L'unico elemento che posso parzialmente capire - continua la direttrice - e' che abbiano bisogno di uno spazio dove fare le loro attivita'. Quest'e' un altro discorso, tant'e' che lo avevano posto al Comune gia' da mesi; non e' un problema di un museo dello Stato per il quale stan partendo i lavori".

 

STEFANO BOERI - "Siamo attenti a trovare spazio per tutti i soggetti che fanno cultura a Milano, abbiamo lanciato l'idea delle Officine creative Ansaldo, dall'11 al 17 faremo un laboratorio a cui sarà invitato anche Macao. Questa è la risposta giusta sul tono giusto. Il Comune c'è stato, e abbiamo dimostrato che sulle cose che accadono a Milano e' tempestivo efficiente e pragmatico". Lo ha ribadito l'assessore comunale alla cultura Stefano Boeri stamani interpellato su Macao, a margine della presentazione di Convivio. "L'occupazione di Palazzo Citterio è stata un errore, le istanze originarie poste da Macao siano rilevanti per la città e ribadisco che c'e' un dialogo con tutte le energie rilevanti della citta' - ha spiegato - nella misura in cui Macao e' interessato a dialogare dentro un rapporto di correttezza istituzionale noi ci siamo, assolutamente".

 

LO SGOMBERO - Questa mattina all'alba, la forze dell'ordine hanno sgomberato  Palazzo Citterio, in via Brera, il palazzo statale occupato dal Collettivo Macao dopo il recente sgombero della Torre Galfa, la struttura nella quale si erano collocati e dalla quale erano stati mandati via alcuni giorni fa. Sul posto  un ingente schieramento di polizia e carabinieri  ma la situazione, secondo quanto riferito in questura, è rimasta tranquilla e non ci sarebbero stati momenti di tensione. Al loro arrivo, le forze dell'ordine hanno trovato i ragazzi già fuori dall'edificio, ragione per cui non è scattata nessuna denuncia nei confronti degli occupanti.

LA REPLICA DI MACAO - "Alle 6.40 le forze dell’ordine in assetto antisommossa hanno sgomberato Palazzo Citterio. Sono entrate nel palazzo passando attraverso l’orto botanico dell’ Accademia di Brera e contemporaneamente hanno chiuso via Brera e i vicoli adiacenti. Macao aspettava a porte aperte con più di sessanta persone. All’arrivo di polizia e carabinieri è seguito quello dell’esercito". Lo afferma il collettivo artistico Macao, che occupava palazzo Citterio, a Milano, dopo lo sgombero del primo spazio pubblico abbandonato in cui si era insediato, la Torre Galfa. "Per la seconda volta in una settimana, in due luoghi che hanno svelato forti criticità attorno alla gestione delle politiche economiche e culturali della città di Milano e del Paese - prosegue un portavoce - le questioni aperte da cittadine e cittadini sono state ridotte a questioni di ordine pubblico".