Milano, 9 maggio 2012 - Sei tecnici milanesi sono i superperiti a cui la III Corte d'assise di Roma ha affidato oggi l'incarico di stabilire la causa della morte di Stefano Cucchi, il geometra di 31 anni fermato a Roma il 15 ottobre 2009 per droga e morto una settimana dopo all'ospedale 'Sandro Pertini'. Il pool di esperti è guidato da Marco Grandi e da Cristina Cattaneo, entrambi del 'Labanof' (Laboratorio di Antropologia e Odontologia Forense) situato presso la sezione di Medicina legale del Dipartimento di Morfologia umana e Scienze biomediche dell'Universita' di Milano

Insieme a loro sono stati incaricati anche Giancarlo Marenzi (specialista in cardiologia e medicina interna), Erik Sgazerla (direttore della Clinica neurologica dell'Universita' Bicocca di Milano), Gaetano Iapichino (ordinario di Anestesia e Rianimazione dell'Universita' di Milano), e Luigi Baranga (urologo dell'Asl ICP di Milano).

Entro il prossimo 18 luglio dovranno depositare la perizia con la quale dovranno accertare: epoca, cause e mezzi che causarono la morte di Cucchi; natura e causa delle lesioni prima dell'ingresso del giovane nel carcere di Regina Coeli; se l'assistenza sia stata prestata nel rispetto delle regole proprie dell'attivita' medico-sanitaria e se la stessa abbia contribuito a causare la morte.