Milano, 5 maggio 2012 - I Lavoratori dell’Arte insieme al Teatro Valle Occupato e Cinema Palazzo di Roma, Sale Docks di Venezia, Teatro Coppola di Catania, Asilo della Creativita’ e della Conoscenza di Napoli, Teatro Garibaldi Aperto di Palermo hanno occupato, questa mattina,  la Torre Galfa, un palazzo di 106 metri e 31 piani, tra via Galvani e via Fara, a Milano.  I manifestanti sono una cinquantina: il gruppo è supportato dai giovani antagonisti ex Corsari. Sul posto è presente anche la polizia. La situazione, riferisce la Questura, è per il momento tranquilla.
 

Scopo dell’occupazione, spiega una portavoce del Teatro Valle di Roma, è quello di “inaugurare un nuovo centro delle arti a Milano, destinato ai lavoratori. Abbiamo scelto la Torre Galfa perchè è un esempio di uno spazio male utilizzato e mal gestito. Il palazzo e’ abbandonato da anni”. I dimostranti sono circa 150, spiega Camilla dei Lavoratori dell’arte: “Creeremo uno spazio di sperimentazione artistica - aggiunge - ci saranno performance continue, dibattiti, laboratori sperimentali. Il palazzo e’ inutilizzato da 15 anni”.

L’immobile dovrebbe essere tuttora proprietà della Immobiliare Lombarda del gruppo Ligresti: Fonsai lo rilevo’ nel 2006 dalla Banca Popolare di Milano per 48 mln di euro. I lavori di ristrutturazione sarebbero dovuti partire l’anno scorso, ma la torre, riferiscono i manifestanti, e’ tuttora vuota e senza indizi di ristrutturazioni in corso.  La Torre, che prende il nome dalle vie su cui si affaccia, GALvani e FAra, venne ultimata nel 1956, firmata dall’architetto Melchiorre Bega. Il committente era la compagnia petrolifera Sarom, poi passo’ alla Bpm. Secondo Gio’ Ponti, era “uno spettacolo che con la sua altezza arricchisce lo spettacolo dell’architettura di Milano”.

Sul sito dei Lavoratori dell'Arte “esprimono la convinzione che sia necessario attribuire all’arte e alla cultura lo status di beni comuni. Il bene comune non e’ un concetto astratto ma una nuova forma viva di democrazia che mira a superare la dicotomia tra pubblico e privato”.  “Per questo motivo - continuano gli attivisti - noi Lavoratori dell’Arte, dobbiamo cercare di esplicitare con chiarezza le condizioni di precarieta’ in cui ci troviamo ad operare. In un momento in cui la crisi ha acuito la gravita’ delle nostre condizioni, dobbiamo partire da una diagnosi lucida per mettere in campo pratiche di lotta nuove e piu’ efficaci”. Il nuovo centro per le arti di Milano nato oggi nella Torre Galfa si chiama Macao ed e’ il frutto di un progetto che va avanti da tempo.