Milano, 19 aprile 2012 - Quattro agenti hanno picchiato Michele Ferrulli, il 51enne morto la notte del 30 giugno subito dopo un controllo di polizia in via Varsavia, mentre era ammanettato, inerme a terra, e gridava aiuto. Durissimo l'atto di accusa del pubblico ministero Gaetano Ruta nell'avviso di conclusione dell'inchiesta notificato oggi ai quattro indagati. Francesco Ercoli, Michele Lucchetti, Roberto Piva e Sebastiano Cannizzo sono accusati di cooperazione in omicidio colposo per eccesso colposo dell'adempimento del dovere e concorso in falso.

Il pm ha derubricato l'accusa iniziale di omicidio preterintenzionale, ma nella descrizione del capo di imputazione sottolinea che "eccedendo i limiti del legittimo intervento", hanno percosso "ripetutamente la persona offesa in diverse parti del corpo, pur essendo in evidente superiorità numerica e continuando a colpirla anche attraverso l'uso di corpi contundenti quando la stessa era immobilizzata a terra, in posizione prona, non era in grado di reagire e invocava aiuto".

 

LA VICENDA -  In base a quanto ricostruito da Ruta, la sera del 30 giugno scorso i poliziotti sono intervenuti in via Varsavia in seguito alla chiamata al 113 da parte di alcuni cittadini che avevano segnalato la condotta molesta e di disturbo di tre uomini. E una volta bloccato il 51enne, lo avrebbero picchiato concorrendo a determinarne il decesso dovuto anche al fatto che il medico legale ha scoperto che la vittima aveva un cuore troppo piccolo, di 700 grammi, rispetto alla mole del suo corpo che pesava 147 chilogrammi. I poliziotti sono poi accusati di aver falsificato l'annotazione redatta il giorno successivo sull'accaduto.