Roma, 16 aprile 2012 - Via libera dalla commissione Finanze della Camera all’emendamento al decreto legge semplificazioni che prevede, in caso di separazione o divorzio, che sia il coniuge che abita la casa a versare l’Imu anche se non è proprietario.

Nel testo si legge che “l’assegnazione della casa coniugale al coniuge non titolare dei diritti reali sullo stesso, convenuto ovvero disposto in sede di separazione o di divorzio dei coniugi, si intende in ogni caso effettuato a titolo di diritto di abitazione”.

La prima casa si farà in tre, con una nuova scadenza a settembre. Ma al momento del saldo finale bisognerà tener conto dell’eventuale aumento deciso dalle amministrazioni comunali. Non cambia nulla, invece, per le seconde case. Le scadenze rimarrano solo due: a giugno e dicembre. Per la prima casa si pagherà un terzo alle prime due scadenze, per la seconda la metà al primo acconto.

E, per un effetto paradosso, a settembre i proprietari di prima casa avranno pagato il 66% dell’imposta, mentre le seconde case solo il 50%, tanto che tra le proposte che forse saranno votate in nottata c’e’ anche quella che consentirebbe ai proprietari di scegliere per le abitazioni principali tra due o tre rate. A complicare i calcoli, poi, saranno anche l’obbligo di adeguare le rendite con i nuovi coefficienti catastali decisi dalla manovra ‘Salva Italia’.

 

Ecco una mini guida pratica al versamento per la nuova imposta.
- CHI DEVE PAGARE: il versamento è dovuto dai proprietari dell’immobile, ma anche dai possessori di diritti reali (ad esempio titolari per uso o usufrutto). Non pagano invece gli affittuari.

- LE ALIQUOTE BASE: Le aliquote ordinarie, valide su tutto il territorio dello Stato, sono state fissate dalla manovra Monti e sono dello 0,4 per cento (o 4 per mille) sulla prima casa e dello 0,76% (o 7,6 per mille) sulle altre. Per i fabbricati rurali strumentali all’attività agricola (stalle, cascine, fienili) l’aliquota è del 2 per mille. I Comuni possono comunque aumentare o diminuire l’aliquota dello 0,2% entro il prossimo 30 settembre.

- LE DETRAZIONI: Per l’abitazione principale è prevista dalla legge una detrazione fissa di 200 euro, a cui si devono aggiungere 50 euro per ogni figlio a carico di età non superiore a 26 anni.

- L’AUMENTO DEI COEFFICIENTI: La manovra Monti ha anche deciso un aumento dei coefficienti catastali, che servono per adeguare la ‘’rendita catastale’’ degli immobili (che va aumentata del 5%) per arrivare al valore catastale, che è la base imponibile su cui si applicano le aliquote. Per le abitazioni e le pertinenze (box, cantina, soffitte) il coefficiente e’ passato dal 100 al 160%.

- PRIMA CASA, LE SCADENZE: Per la prima casa sono tre. Per gli altri immobili sono sempre due. La prima casa pagherà il primo acconto il 18 giugno (il 16 è sabato), il secondo il 17 settembre (il 16 è domenica e il saldo il 17 dicembre (il 16 e’ domenica). Ai primi due appuntamenti si pagherà un terzo dell’imposta dovuta in base alle aliquota dello 0,4% (o 4 per mille) fissata dallo Stato. Alla fine a settembre i proprietari avranno pagato il 66% del dovuto (mentre le seconde case avranno pagato solo il 50%, anche se tutto a giugno). Al saldo bisognerà invece calcolare l’imposta con le aliquote decise dai comuni e versare la differenza non pagata nelle prime due rate.

- ALTRI IMMOBILI, LE SCADENZE: Come per la vecchia Ici rimangono due scadenze: l’acconto del 18 giugno e il saldo del 17 dicembre. Alla prima scadenza andrà versata metà imposta calcolata in base alle aliquote calcolate con le aliquote base decise dal decreto Monti (lo 0,76%). Al saldo il calcolo fa fatto con le aliquote decise dai comuni e versare la quota rimanente rispetto a quanto pagato a giugno.

- IL CALCOLO: A complicare i calcoli l’adeguamento dei coefficienti deciso dal decreto Salva-Italia. La rendita catastale che emerge dalla visura del catasto va rivalutata del 5% (in pratica va moltiplicata del 105%). Poi, per le abitazioni, l’importo va ulteriormente moltiplicato per il coefficiente del 160%. E’ su questo valore che va applicata l’aliquota e, nel caso della prima casa, la detrazione.

- PER I SEPARATI: E’ la novità dell’ultimo minuto. Prima l’importo sulla casa andava pagata dal coniuge proprietario, ora invece l’importo dovrà essere versato da chi occupa l’abitazione.