Milano, 16 aprile 2012 - "Meno tasse più formazione". “Chi non salta schiavizzando e’”. A Milano è iniziata con questi cori la rivolta dei giovani medici, in piazza contro l’emendamento al disegno di legge in materia di ‘semplificazione fiscale’ approvato al Senato e passato al vaglio della Camera, che equipara i redditi da borsa di studio dei medici in formazione specialistica a quelli da lavoro dipendente e dispone su questi una tassazione per la parte eccedente gli 11.500 euro annui.

Una portavoce dei camici bianchi, in presidio in piazza cavour davanti al Palazzo dell'Informazione, ha spiegato: "In tutta la città oggi saremo circa 300. In generale, l'astensione dal lavoro sarà attorno all’80%, e in alcuni servizi ospedalieri non ci sara’ neanche un medico specializzando a garantire l’attivita’”. Ma se gli ospedali rischieranno il tilt, la colpa non è certo degli specializzandi, precisa la giovane dottoressa dell’Irccs San Raffaele.  “Non ci sentiamo in nessun modo responsabili di eventuali disservizi ai malati - assicura - ma casomai al sistema sanitario nazionale e agli ospedali che fanno del nostro lavoro un punto di forza, senza riconoscercelo in nessun modo”.