Milano, 14 aprile 2012 - Incroceranno il fonendoscopio e lasceranno i propri camici negli armadietti dell'ospedale per protestare contro la tassa voluta dal Governo Monti che toccherà le borse di studio, di fatto la loro unica fonte di sostentamento dopo i 6 logoranti anni del corso di laurea. Lunedì e martedì per tutti coloro che avranno bisogno di recasi in ospedale per una visita potrebbero andare incontro a gravi disagi per lo sciopero indetto dagli specializzandi in medicina.

Lunedì dalle 8.30 i giovani medicisi troveranno davanti alla clinica Mangiagalli di Milano - via della Commenda 12 - e davanti agli ospedali di tutta la Lombardia per far sentire la propria voce e per spiegare con volantini i motivi della loro protesta. Martedì si sta preparando - con le dovute autorizzazioni - un corteo di protesta che partirà in piazza della Scala alle 10.

 

IL PROGRAMMA DELLE MANIFESTAZIONI

Lunedì 16 dalle ore 8 in poi volantinaggio nella struttura di provenienza. Ore 14 il volantinagguio si sposterà in piazza Duomo a Milano. Una rappresenza del San Raffaele si recherà in piazza Cavour.

Martedì 17 ci sarà una manifestazione nazionale a Roma, organizzata da federspecializzandi, e un ritrovo in piazza della Scala a Milano alle ore 10. Tutti in camice il corteo si dirigerà in piazza Cavour sotto la sede dell'Ansa.

 

I MOTIVI DELLA PROTESTA IN UNA LETTERA APERTA -

"Siamo Medici Specializzandi ed ecco perché, in tutta Italia, scioperiamo.

Uno degli ultimi emendamenti approvati dal Senato ed ora passato alla Camera per l'approvazione definitiva dispone che d’ora in poi vengano tassate tutte le somme corrisposte a titolo di borsa di
studio per fini di studio o di addestramento professionale
che concorrono a formare redditi superiori a 11.500 euro. Questa disposizione ridurrebbe le borse di studio dei medici specializzandi, già tra le più basse d’Europa, di ulteriori 300 euro al mese, dopo il taglio già effettuato due mesi fa.

Paghiamo già le tasse universitarie perché come specializzandi siamo obbligati a farlo, paghiamo l’Enpam (l’ente di previdenza) e ora arriva anche la tassa su borse di studio e gli assegni di formazione. Questo governo si era presentato dicendo “quello che fa bene ai giovani, fa bene al Paese” mentre ora vuole far cassa con i soldi delle borse di studio e degli assegni di ricerca, somme che garantiscono il minimo sostentamento per migliaia di giovani ricercatori e medici, che sempre più a fatica, in questo periodo di crisi, tentano di costruirsi una esistenza indipendente e dignitosa.

Come medici lavoriamo giorni, notti, Natale e Pasqua e siamo responsabili penalmente di ogni nostro gesto.
Al netto delle tasse vorrebbero pagarci 1000 euro al mese
.

Tu per 1000 euro al mese ti assumeresti la responsabilità della VITA altrui?"