Milano, 29 marzo 2012 -  Il lotto dei 17 volantini delle Br, tra i quali quello che annuncia la fine del ‘processo’ e la condanna a morte di Aldo Moro, battuto all’asta da Bolaffi è stato aggiudicato a 17 mila euro dalla biblioteca di via Senato di proprietà di Marcello Dell’Utri. La biblioteca si è aggiudicata il lotto rilanciando via telefono e ha motivato la scelta dicendo di avere l’archivio più importante d’ Italia sul ‘68 anni e seguenti. La base d'asta era 1500 euro.

 

"E' UNA VERGOGNA" - Il presidente di Asevit, associazione delle vittime del terrorismo, Giovanni Berardi, figlio del maresciallo Rosario Berardi, assassinato dalle Brigate Rosse il 10 marzo 1978, ha commentato l'esito dell'asta del lotto 243 in atto ora da Bolaffi, riguardante 17 manifesti delle Br: "Doveva andare a una istituzione pubblica, non a un privato: questa è una vergogna per il nostro paese. Adesso potrebbe farne anche coriandoli, Dell'Utri, vedremo: io lo contatterò sicuramente per chiedergli una donazione a una degna istituzione pubblica perchè quei manifesti siano usufruibili da tutti, soprattutto dai giovani". Berardi ha raccontato che "i volantini sono stati trovati da un anonimo frequentatore di una Casa del Popolo del torinese, in disuso e se ne è appropriato notandoli nella carta mandata al macero. Questo mi ha raccontato Bolaffi, è tutto da verificare, poi, ma non ci è dato sapere, per ora".

Berardi ha spiegato: "Penso a Renato Curcio che ha una casa editrice e a tanti altri ex terroristi che lavorano nelle cooperative, ma penso anche a Peci, il primo pentito, che vive ancora in un paese estero grazie ai soldi dello stato. Penso ai tanti dissociati che nonostante siano passati cosi’ tanti anni mantengono ancora i segreti’’.

 

LA PROTESTA - Davanti alla casa d’aste Bolaffi a Milano dove è stato battuto un lotto di 17 volantini delle Brigate Rosse, alcuni rappresentanti del sindacato di Polizia Coisp si sono radunati per protestare e hanno srotolato uno striscione con la scritta ‘Gli errori si pagano una vita, per taluni di essi una vita non dovrebbe nemmeno bastare’.  Accanto alla scritta ci sono le fotografie di Aldo Moro e degli agenti della scorta uccisi durante il rapimento, inoltre la fotografia degli scontri a Milano in via De Amicis con un giovane che con la P38 in mano sta sparando e la scritta ‘Il dirigente’ in riferimento al capo di gabinetto del vice sindaco di Milano che, appunto, e’ ritratto nella fotografia.