Milano, 29 marzo 2012 - Arrestato due volte in meno di due giorni. E poi controllato e processato. Ma è sempre tornato libero ed ha continuato a fare ciò che sapeva fare: rubare. L’irriducibile del furto, Abd Satari Z., 30enne tunisino irregolare e con precedenti, è un caso esemplare di come funziona il nostro ordinamento giudiziario, perchè ogni passaggio compiuto da giudici e poliziotti è stato compiuto nel pieno rispetto delle leggi vigenti.
Il maghrebino è finito di nuovo in manette l’altro ieri alle 19.15, dopo aver tentato l’ennesimo scippo a una 36enne italiana seduta su una panchina del parco di via Palestro. La donna stava discutendo con un collega quando ha notato il gesto repentino del ladruncolo, ha tentato di reagire ma il 30enne è scappato a piedi verso corso Venezia in compagnia di un complice palestinese di 37 anni. Gli agenti di una Volante di passaggio per un normale giro di perlustrazione li hanno raggiunti e bloccati.

L’uomo era appena tornato in libertà, dopo essersi presentato - la mattina - al processo per direttissima per un altro furto, consumato nella notte tra domenica e lunedì scorso, a bordo di una Chrysler Voyager e una Fiat Punto parcheggiate in via De Pretis, quartiere Barona. Un’altra Volante aveva notato i movimenti sospetti di quel «topo d’auto» e dopo un breve inseguimento lo aveva catturato. In tasca aveva due cellulari, orologi e anelli. Ma non è finita, perchè il tunisino, già noto alle forze dell’ordine come abile borseggiatore, era stato intercettato la mattina precedente al primo arresto (cioè domenica mattina) in Stazione Centrale.

Gli agenti della Polfer in realtà conoscevano il tunisino come un ladruncolo specializzato nel furto di valigie dei passeggeri o dei portafogli degli stessi passeggeri in fila per i biglietti nel salone centrale. Ma in quella occasione era stato controllato in quanto clandestino e quindi indagato per reati in materia di immigrazione.