Milano, 21 marzo 2012 - Sono 99, tra cui 12 tra manager e dipendenti Telecom, gli indagati nell’inchiesta della procura di Milano su un giro di carte sim falsamente intestate, spesso a persone inesistenti o con identità fittizia, e nella quale risulta coinvolta la società. Gli inquirenti hanno notificato un avviso di garanzia all'amministratore delegato di Telecom Italia Marco Patuano, nella sua esclusiva qualità di rappresentante legale della società, ma non è indagato. Tra i reati contestati quelli di associazione per delinquere, ricettazione e falso. Solo per il 2008, si ipotizza un illecito profitto di 231 milioni

Da quanto si è appreso, nell’inchiesta, coordinata dai pm Francesco Cajani e Massimiliano Carducci e condotta dai carabinieri, non è ipotizzato il reato di truffa ma è contestata tutta una serie di altri reati: associazione per
delinquere, ricettazione e falso in relazione a una serie di operazioni di intestazione fittizia di schede sim a persone inesistenti. 
Per la vicenda risulta indagata anche la società di via Negri in base alla legge sulla responsabilità amministrativa degli enti che prevede l’attuazione di modelli organizzativi e di controllo sui suoi dipendenti.

 

TELECOM ITALIA - Con riferimento alla contestazione di illecito amministrativo ai sensi del D.Lvo 231/2001 notificato a Telecom Italia, la Società precisa quanto segue: l'atto in questione è stato notificato al dott. Marco Patuano nella sua esclusiva qualità di rappresentante legale della Società; la Società precisa che, nell'ambito di questo procedimento, aveva presentato già nel 2008, in qualità di parte offesa, due atti di denuncia-querela e sin dalla fase di avvio delle indagini aveva provveduto a sospendere i 14 dipendenti (nessuno dei quali dirigente) che risultavano all’epoca coinvolti e che risultano oggetto dell’attuale procedimento giudiziario.

In merito al fenomeno delle sim irregolarmente intestate, la Società ha, sin dal 2008, posto in essere una incisiva serie di azioni per porre rimedio a tale situazione; l'introduzione di specifiche misure organizzative e procedurali ha consentito di eliminare il fenomeno e di giungere alla bonifica delle sim-card intestate irregolarmente. Degli avanzamenti di tale attività la Società ha fornito ampia informazione al mercato, attraverso le proprie comunicazioni sociali inclusi i bilanci di esercizio. La Società, parte lesa, si costituirà parte civile nei confronti di tutti gli imputati.