Milano, 17 marzo 2012 - Sugli striscioni e sui cartelli campeggiano scritte come: “E’ da vent’anni che aspettiamo la rinascita culturale dei Navigli, ci hanno regalato solo la Movida”, oppure “Salviamo il Ticinese”, “no al Ticinese usa e getta”, e ancora “non c’è più tempo! La cultura deve tornare nel nostro quartiere”.Gli aderenti al comitato del Ticinese protestano contro il prolungamento fino alla fine dell’estate dell’isola pedonale. Una decisione del Comune, che dopo tanti provvedimenti restrittivi, tipo Area C, che certo non hanno favorito il commercio, ha pensato di dare continuità ad una esperienza sicuramente unica a Milano. Infatti sono molti i turisti ma anche i giovani, che scelgono di vivere la movida del Ticinese.

Il presidio organizzato segue l’assemblea dei comitati dell’altra sera, dalla quale è nato un documento, inviato oggi a palazzo Marino. “Negli ultimi venti anni — si legge.— molti luoghi sono stati tolti alla cittadinanza e anche quelli che come oneri di urbanizzazione dovevano essere restituiti sono tuttora inutilizzati. Questo significa la morte di un quartiere, in cui sono azzerate le potenzialità, l’anima artigianale e artistica e la mescolanza sociale che ha reso vivo questo luogo.” Certo non è facile far convivere attività commerciali e residenti, ma l’economia milanese ha bisogno anche della movida del Ticinese.