Firenze, 8 marzo 2012  - Pedofilia: la Procura della Repubblica di Firenze ed Eurojust stanno coordinando una vasta operazione internazionale contro la pedofilia on line condotta in 28 Paesi tra cui Francia, Portogallo, Belgio e USA. Stroncata con l' 'Operazione Nanny' una rete mondiale di pedofili che, usando social network in Internet, sfruttava sessualmente bambini.

Sono dieci le persone arrestate  in Italia, USA, Francia e Portogallo, 112 gli indagati. Il promotore del sodalizio criminale e' un italiano, un uomo di Milano. Perquisizioni sono in corso in Italia, in Francia e in Portogallo e sono gia' state eseguite in Belgio e negli Stati Uniti, in Texas, California, Illinois, Washington, Missouri, Virginia e Ohio. Gli italiani coinvolti sono 14 - fra cui il promotore del sodalizio criminale internazionale, arrestato a Milano. E'  un pensionato in censurato che ora si trova nel carcere di San Vittore. Nella sua abitazione, perquisita nelle scorse ore, sono stati sequestrati 600 video e 4.000 fotografie a carattere pedopornografico,

Due perquisizioni sono in corso ad Aosta nei confronti di un sessantenne assicuratore e di un cinquantenne pensionato. A Lecce e' stato perquisito un bancario trentenne, incensurato; a Udine un commerciante di 42, a Verona un operaio di 43, a Como un impiegato di 34. In provincia di Agrigento sono stati perquisiti un programmatore informatico di 63 anni e un operaio di 41. Perquisizioni sono ancora in corso a Lucca e Pistoia rispettivamente nei confronti di un imprenditore di 27 anni e di un dirigente di 73. Altre due perquisizioni sono in corso a Milano e a Monza. Tra i 14 indagati in Italia, risulta che gia' adesso sette di loro avrebbero ammesso agli investigatori del Nit, almeno in parte, il possesso di materiale pedopornografico, giustificandosi di aver frequentato i social network, che hanno il server a Dallas negli Usa e che sono stati oscurati, per curiosita'. Tuttavia, al momento, nessuno di loro avrebbe spiegato perche' hanno 'postato' immagini video e foto pedopornografiche 

L'inchiesta e' nata un anno fa da dettagliate denunce di Telefono Arcobaleno ed e' stata svolta su scala internazionale dagli investigatori specializzati del Nucleo interforze investigativo telematico (Nit) di Siracusa in
collaborazione con i colleghi statunitensi di Ncis, coordinati dal Procuratore della Repubblica di Firenze Giuseppe Quattrocchi e dal sostituto Vincenzo Ferrigno. Congelati i dati informatici presso i server statunitensi del social network, oscurato, cui aderivano numerose comunita' di pedofili che reclutavano nuovi adepti e raccoglievano materiali pedopornografici.

 Il tribunale di San Diego (California) ha ordinato le prime perquisizioni negli USA, poi eseguite con successo dagli investigatori di Ncis in collaborazione con i colleghi italiani del Nit.
 

Successivamente i dati acquisiti negli USA ed elaborati a Siracusa dagli specialisti del Nit hanno confermato la matrice italiana del sodalizio criminale nonche' la presenza di oltre 700 adepti sparsi in tutto il mondo, anche in
Paesi come Arabia Saudita, Messico, Cile, Argentina, Qatar, Israele. Fittissimo lo scambio di migliaia di fotografie e centinaia di video a carattere pedopornografico, con bambini fino a 11 anni, anche neonati. I 700 pedofili aderivano attivamente al social network, che aveva il server a Dallas (Texas) immettendo foto e video pedopornografici, anche prodotti da loro, e si erano registrati fornendo generalita' personali, account di posta elettronica, nonche' sottoscrivendo un documento in cui accettavano consapevolmente di iscriversi e partecipare ad una rete dedita alla pedopornografia. Sul social network agivano con 'nickname'.

 

Il Nit di Siracusa ha rintracciato tutti gli ip dei computer da cui era stato 'postato' il materiale illegale, risalendo ai titolari. Oltre ai 700 adepti, il social network conta migliaia di frequentatori che hanno visionato le sue
pagine.